“La Brambilla critica chi definisce le nutrie nocive, venga a vedere i campi e gli argini danneggiati. Noi chiediamo che la nutria sia specie cacciabile”. L'appello viene da Confagricoltura Mantova, che si schiera a fianco del sindaco di Bozzolo (ed ex presidente della Provincia di Cremona), Giuseppe Torchio, attaccato dagli animalisti per aver permesso l'abbattimento delle nutrie con l'uso di armi da fuoco sul proprio territorio. “Stiamo con Torchio e invitiamo gli altri sindaci a seguire il suo esempio” dicono da Confagricoltura. L'associazione Amici della nutria ha deciso di impugnare l'ordinanza del sindaco, ottenendo così il plauso dell'ex ministro Brambilla, che si è fatta fotografare in questi giorni con una nutria in braccio, attaccando gli enti locali perché consentono "crudeli stragi".
“Dalla cittadinanza continuo a ricevere segnalazioni e richieste di intervento perché le nutrie sono dappertutto – si è difeso il sindaco Torchio -. I residenti non ne possono più. Se le trovano nei giardini, a scuola e persino in casa”. Confagricoltura spiega così la situazione: dallo scorso anno, la nutria non è più fauna selvatica, quindi sono saltati tutti i piani di contenimento provinciali e sono stati aboliti i rimborsi per i danni. Solo nel Mantovano, la popolazione che sino al 2012 era stimata in 70mila esemplari è esplosa fra i 90 ed i 300mila individui ovvero 2,2-3,5 milioni in Regione. La “pressione” si attesterebbe ormai fra le 1,3 e 3,3 nutrie per ettaro. I danni denunciati nel mantovano solo per i prodotti agricoli ammontano a 2 milioni negli ultimi 8 anni. Ma molti agricoltori rinunciano a richiedere gli indennizzi, visto che quando vengono concessi sono irrisori.
Riguardo al provvedimento di Bozzolo, a dare il via libera alla cattura e all'abbattimento con armi e trappole è stata la Provincia. Pare inoltre che i sindaci della zona si sarebbero già sentiti col sindaco Torchio per emettere ordinanze analoghe. “Diversamente da quanto accade per le ordinanze cremonesi, che vengono fatte direttamente dal sindaco – spiega il sindaco Torchio - , io mi sono semplicemente agganciato al Piano provinciale di contenimento, redatto dalla Provincia di Mantova, con l’assenso di Arpa e Asl”. “Con una relazione dell’ufficio tecnico, asseverata dalla Polizia locale, abbiamo chiesto al presidente della Provincia di poter applicare questa norma del Piano provinciale di contenimento: laddove le gabbie non sono sufficienti, è consentito intervenire con lo sparo. L’associazione ha sbagliato mittente, per il proprio ricorso, in quanto è il Piano provinciale a prevedere questo tipo di azione, come del resto è specificato nell’ordinanza (la n. 16 del 2015)”.
(Gazzetta di Mantova) |