Sulla proposta di costituzione del Parco del Monviso, che sottrarrebbe altro territorio alla caccia, interviene il Presidente Provinciale di Arcicaccia Cuneo, Ezio Cardinale, con una lettera inviata alla stampa. Eccola:
Gentile Direttore,
in questi giorni ho notato un gran fermento in relazione alla proposta regionale di costituzione del Parco del Monviso che verrebbe ad insistere sulla torinese val Pellice e due vallate alpine cuneesi, Varaita e quella del Po, per l'appunto, a cui verrebbe sottratto gran parte del territorio venabile.
Forse le uniche due domande da porre a chi lo vuole, questo ennesimo parco regionale, sarebbero:”Perchè??” e: “A chi e/o cosa gioverebbe??” ma tenterò di essere un minimo più articolato. Non mi dilungherò troppo sulle esperienze ormai consolidate, o almeno tali sono per chi ha l’onestà intellettuale di riconoscerle, circa la reale utilità di protezione dell’ambiente e della fauna che hanno dimostrato nel tempo certi istituti di protezione ambientale.
I fatti e non le chiacchiere hanno infatti evidenziato che molti dei predetti, troppi, sono venuti meno al loro scopo e l’unica effettiva “cosa” che sono riusciti a garantire è stato il divieto di caccia al loro interno. Ma nel frattempo l’habitat è stato comunque violato, oppure non opportunamente gestito e curato, con la conseguenza, ad esempio, che certe varietà di fauna selvatica di grande valore naturalistico e persino storico sono addirittura diminuite in quelle aree destinate in origine proprio alla loro salvaguardia, oppure risultano più numerose fuori dai confini e lontano da quelle zone che più che protette bisognerebbe definire semplicemente “a divieto di caccia”, e lì, nel territorio “libero”, alcune vengono persino cacciate, secondo regole conservative e restrittive, previo censimenti e attenzioni costanti all’habitat poste in essere in primis dai cacciatori.
Solo e soltanto una ovvia ennesima dimostrazione che non è certo la caccia, così come la intendiamo noi, a determinare danni ed anzi spesso è esattamente il contrario.
Ma è forse ormai altrettanto assodato che di ciò che pensano e sanno i cacciatori non importa alcunché, aprioristicamente e ideologicamente alla maggioranza dei “manovratori del vapore”, nonostante proprio i cacciatori siano tra i primi ad essere interessati affinché le risorse naturali rinnovabili si…. rinnovino, nonostante proprio i cacciatori siano i primi ad intervenire con il loro operato per le migliorie degli habitat montani, e non solo, e sborsino in quel contesto e per qual contesto, e non solo, cospicui denari in tasse e contributi vari, di tasca propria, che a dire il vero, almeno quelli, cioè i soldi, non provocano però insofferenza ad alcuno e servono a finanziare persino chi vorrebbe estinguerli, i cacciatori. Nonché questi ultimi integrano con la loro presenza e consumi in periodi dell’anno in cui il turismo “comune” è pressoché assente, l’economia locale spesso già sofferente.
Ebbene, dato per assodato che i cacciatori sono cittadini le cui opinioni non sono da tenere in considerazione in quanto non risulterebbe “giusto” e/o “politicamente corretto” nel contesto italico odierno, ho specificato “italico” perché in Europa e nel mondo la caccia è considerata una risorsa e non un problema così come da noi, le domande che mi sovvengono spontanee sono se invece è degna di attenzione quella degli agricoltori e di chi li rappresenta, dei sindaci e delle realtà politiche ed amministrative locali, delle persone che, nonostante mille difficoltà, continuano a presidiare quei territori.
Ebbene se tutti questi soggetti risultassero favorevoli all’ampliamento del Parco del Po’, così come prospettato, lo scrivente e tutta Arcicaccia Cuneo si schiererebbe al loro fianco. Diversamente non rimarrà che prendere atto, ancora una volta, l’ennesima, che la politica nostrana continua a vivere di teorie, congetture e progetti che nulla hanno da spartire con le aspettative delle varie e variegate realtà locali e radicate da sempre sul territorio.
Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti.
Ezio Cardinale
pres. prov. Arcicaccia Cuneo