Sul disegno di legge regionale di riordino del sistema delle aree protette piemontesi è chiara la contrarietà dei cacciatori riguardo alla possibile istituzione di nuove aree protette. Nel cuneese è prevista la nascita del Parco del Monviso e l’accorpamento delle aree del Marguareis e delle Alpi Marittime. Sul quotidiano TargatoCN nterviene l'assessore regionale ai Parchi, Alberto Valmaggia, che non nega nuove restrizioni per i cacciatori, ma invita ad accettare la nuova area protetta per incentivare lo sviluppo del terriorio.
“L’attività venatoria - spiega - è vietata nelle aree protette dalla normativa nazionale. Ma la Regione, volendo favorire una corretta gestione faunistica ai fini dell'equilibrio della biodiversità animale e vegetale, ha stabilito, nel 2014, con un proprio Regolamento, che gli Enti Parco possano avvalersi anche di operatori esterni come i cacciatori. Con due clausole: preferibilmente residenti nei territori dei Comuni interessati dal Parco e soprattutto per il contenimento di specie come il cinghiale”.
"La speranza è - sottolinea Valmaggia - che i confronti con gli Enti e le Associazioni possano chiarire i dubbi e le incomprensioni e far crescere la consapevolezza di avere a disposizione una straordinaria opportunità per il territorio. Il Parco, oltre alla natura, significa visibilità, turismo e sviluppo”.