"Quando sono a caccia lascio a casa tutti i pensieri. Essere lì, nel bosco con i miei cani, mi dà un senso di liberazione, mi fa sentire che tutto è possibile". Liliana Costella ha 50 anni, due figli e un marito cacciatore, è impiegata, abita in provincia di Genova ed è appassionata a due forme in particolare: la caccia al cinghiale e quella alla lepre.
Ha seguito le orme di famiglia "per quel che ne so tutti i miei antenati sono stati cacciatori" e quindi, ovviamente, per lei più che una semplice passione, è un passaggio di testimone, che lei e il marito a loro volta lasceranno ai figli. "Essendo figlia unica - racconta - per me è stato un passaggio naturale. Del resto come potevo deludere mio padre? Cosi fin da bambina ho sentito che faceva parte di me, e piano piano la passione è cresciuta sempre di più".
"Purtroppo temo che i cacciatori veri siano ormai pochi, per molti - sottolinea Liliana - sembra essere diventato un lavoro. Ci accomuna invece una fortissima passione, che dovrebbe unirci e renderci forti e pronti a rispondere a chi vuole distruggere ciò che i nostri avi ci hanno tramandato". "Per me caccia è sinonimo di ambiente. Chi meglio di noi conosce i boschi, i monti e i calanchi? Pochissimi sanno quante meraviglie si scovano sparse nei boschi. Meraviglie che ci ricollegano alle nostre origini e alla nostra vera e profonda natura".