Dalla Svizzera una interessante iniziativa a contrasto della dilagante filosofia animalista. Rispondendo alle tante costosissime campagne mediatiche della PETA, che spesso mostrano corpi nudi per protesta contro lo sfruttamento animale, un cacciatore svizzero, Josef Griffel, che di professione è fotografo naturalista, ha realizzato una contro-campagna che sta avendo un certo successo. Griffel ha contattato diverse cacciatrici del canton Argovia (Svizzera tedesca) e chiesto loro di farsi fotografare vestite solo di pellicce.
"Ho voluto contrastare le campagne esistenti perché presentano un'amalgama insensata”. Pur dichiarandosi contrario alle pellicce provenienti da allevamenti dove gli animali vengono sottoposti a sofferenze, Griffel punta proprio i riflettori sul ruolo dei cacciatori, come regolatori ambientali.
"Sarebbe sbagliato demonizzare sistematicamente l'uso della pelliccia", dice, spiegando come in Svizzera siano uccise circa 30.000 volpi ogni anno, al fine di garantire la corretta regolazione della specie. "E lo facciamo su richiesta dello Stato!" aggiunge. E' ovvio e opportuno dunque che il pelo di questi animali sia utilizzato e valorizzato, invece di finire nella spazzatura.
Lo conferma il portavoce di Swissfur (azienda specializzata del settore), Thomas Aus der Au: "da oltre 20 anni promuoviamo la pelliccia locale e sosteniamo tutte le azioni che vanno in questa direzione".
(Tio.ch)