Il presidente di Arci Caccia Umbria Emanuele Bennati dà appuntamento a sabato 14 marzo a Passignano sul Trasimeno a tutti i cacciatori che vorranno approfondire i contenuti del percorso avviato nazionalmente da FIdC, Arci Caccia, AnuuMigratoristi insieme ad Istituzioni, Legambiente, Federparchi, Imprenditori delle Armi, alle Università, al Tavolo Nazionale per la Fauna Selvatica che vede anche i cacciatori, attraverso le Associazioni venatorie richiamate, protagonisti.
All’incontro organizzato dalle ore 15 presso l’Auditorium E. Urbani in Via Europa, hanno già dato loro adesione, l’Onorevole Luca Sani, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, il Senatore Luciano Rossi, Fernanda Cecchini, Assessore all’agricoltura e caccia della Regione Umbria, Massimo Buconi, Vice Presidente Nazionale di Federcaccia, Vladimiro Boschi, Vice Presidente Nazionale ANUUMigratoristi, Antonino Morabito, Responsabile nazionale Fauna e Benessere Animale di Legambiente, Osvaldo Veneziano, Presidente nazionale dell’Arci Caccia, i Sindaci del Comprensorio del Trasimeno.
“L’esigenza di un riposizionamento culturale del mondo venatorio, ci impone la necessità di ricercare un nuovo equilibrio tra attività venatoria, società e ambiente – scrive Bennati -. Un modello in grado di coniugare l’esigenza di una migliore qualità della vita dei cittadini e più specificatamente del mondo agricolo e venatorio per promuovere una prospettiva in grado di generare nuove opportunità di sviluppo, di tutela ambientale, di economia di qualità attraverso la valorizzazione dei territori. Caccia responsabile e gestione del territorio sono frutto di politiche di conservazione con supporto scientifico: questi sono gli obbiettivi per l’immediato futuro. Al fine di realizzare il miglior risultato, occorre sgomberare il campo dagli estremismi del mondo animalista e venatorio. Costoro ingannano i cittadini con argomenti privi di buon senso e di ragione. Il mondo venatorio italiano gestione faunistica priva di fondamento scientifico, è tra i più marginali d’Europa. L’isolamento dei cacciatori è a tutto vantaggio delle strumentalizzazioni animaliste che trovano facile accoglienza nella società grazie ad una comunicazione spesso manipolata e superficiale”.
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