"A fronte di un calo di circa 2mila cacciatori, Federcaccia Umbra ne perde poco più di 400 confermandosi ancora di più come la principale associazione venatoria regionale, avendo tesserato oltre il 56% dei cacciatori umbri". Lo ha detto il presidente regionale Fidc, Franco Di Marco durante l'assemblea spoletina della Federcaccia.
Di Marco ha poi ricordato che la Regione ha avocato a sé le deleghe relative alla caccia, “il che consente a Federcaccia Umbra - ha detto il presidente - di avere un unico interlocutore per temi importantissimi quali gli appostamenti fissi, la lotta alle specie opportuniste, lo smaltimento delle carcasse, la vigilanza e alcune modifiche del nuovo regolamento per la caccia al cinghiale, che a breve approderanno in discussione”. Riguardo il calendario venatorio, Federcaccia ha già chiesto alla Regione di riproporre quello della stagione appena conclusa, sia per tempi sia per specie sia, infine, per quanto riguarda le preaperture.
Durante l'assemblea è intervenuto anche il vicepresidente nazionale Massimo Buconi, ricordando il ricorso, sottoscritto, anche da Arcicaccia e Anuu Migratoristi, contro l’autoritario stop alla caccia ad alcune specie imposto dal ministro Galletti lo scorso 19 gennaio. Al ricorso - si è detto - partecipano, ad adiuvandum, anche tutte le Regioni italiane interessate dall’assurdo ed anticostituzionale provvedimento.
Buconi ha poi spiegato che la caccia la si deve difendere in maniera strenua, con ogni mezzo, anche tramite accordi con associazioni ambientaliste non estremiste, quali ad esempio Legambiente, ragionando su temi condivisi quali la salvaguardia degli habitat e del patrimonio faunistico.