"O
ra basta una domanda da presentare in Comune, semplificando l’iter si è fatta chiarezza". Lo dichiara l
’assessore regionale agli Enti locali del Veneto Roberto Ciambetti, a commento dell’approvazione della nuova normativa che regola i procedimenti edilizi e urbanistici per realizzare gli appostamenti fissi da caccia. La proposta di modifica, nata in sede di Giunta regionale, dopo esser stata approvata un mese fa in Commissione urbanistica, è stata infatti approvata dal Consiglio regionale durante la seduta di venerdì 6 marzo.
In sostanza l’emendamento all'art. 44 della legge regionale 23 aprile 2004, "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio", prevede l'aggiunta del seguente comma 5 quater: Nella zona agricola, in deroga a quanto stabilito dai commi 1,2 e 3 è, altresì, consentita la realizzazione degli appostamenti di caccia come disciplinati dalla L. R. 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio" e successive modifiche ed integrazioni e dalla L. R. 24 settembre 2013, n. 23 "Rideterminazione del termine di validità del piano faunistico- venatorio regionale approvato con L. R. 5 gennaio 2007, n. 1" nonché dai relativi provvedimenti attuativi.
“Con l’approvazione da parte del Consiglio regionale dell’emendamento alle norme urbanistiche sui capanni di caccia - commenta Ciambetti - si è posto finalmente un punto fermo, facendo quella chiarezza necessaria chiesta non solo dal mondo venatorio ma anche da molti Comuni. Nei fatti semplifica l’iter per queste strutture fino ad oggi considerati come veri e propri edifici e quindi sottoposti a procedure complesse e permessi in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica da parte dei Comuni. Va da sé che questa impostazione aveva generato anche interpretazioni alquanto arbitrarie nei controlli dei capanni, suscitando non poche proteste. Lo scenario, in altre parole, era insostenibile; vuoi per le spese accollate ai richiedenti, vuoi per gli aggravi in termini economici e di appesantimento dei carichi di lavoro nei Comuni. Con le nuove norme approvate dal Consiglio regionale tutto viene semplificato, con pochi e chiari passaggi e mi auguro con la piena soddisfazione da parte di tutti, giacché lo snellimento dell’iter, la semplificazione e la chiarezza normativa rappresentano un importante passo in avanti.”