Approvata all'unanimità dalla seconda commissione consiliare dell'Umbria la proposta di risoluzione presentata da Raffaele Nevi (FI) “Riduzione del fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica sul territorio regionale”. La Regione è infatti responsabile dei danni provocati a persone o a cose. Oltre agli ingenti danni economici agli agricoltori, vi sono i costi elevati (circa due milioni di euro l'anno) per le spese assicurative, e pericoli per la circolazione stradale.
Con questo atto si impegna la Giunta regionale “ad attivare specifiche iniziative finalizzate a ridurre il fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica sul territorio regionale, ed in particolare a: riorganizzare la filiera delle informazioni sui danni causati dalla fauna selvatica; introdurre divieti, anche temporanei, per l’immissione sul territorio di esemplari di fauna per le specie di cui è stato accertato uno squilibrio delle popolazioni; ai fini della prevenzione dei danni, incentivare l’uso di repellenti chimici e di Eutrofit; stipulare convenzioni con le aziende agricole per la realizzazione di interventi finalizzati anche alla conservazione della biodiversità; ampliare la platea dei soggetti abilitati al controllo della fauna selvatica; potenziare il coordinamento tra i diversi istituti di gestione faunistica; incentivare la pratica dei trappolamenti; incrementare la realizzazione di recinzioni fisse; adeguare il fondo per le somme erogate per le attività gestionali e per la liquidazione degli indennizzi; potenziare la pressione venatoria; coinvolgere economicamente chi effettua il prelievo delle specie; assegnare i settori di battuta con modalità legate a criteri di merito; ricondurre in capo alla Regione il coordinamento e la gestione di tutti gli interventi di contenimento effettuati al di fuori della stagione venatoria; pianificare annualmente interventi mirati nelle aree a maggior rischio con l'introduzione di un 'Piano annuale di prevenzione e difesa delle colture', da attuarsi entro il mese di febbraio di ogni anno sulle zone dove si sono verificati i danni e di un 'Piano di coltivazione dei boschi nelle aree protette (con risorse del Psr)', per ridurre le aree vocate alla riproduzione delle specie critiche, creando a queste ultime condizioni ambientali sfavorevoli alla loro eccessiva riproduzione; aggiornare la normativa regionale di riferimento”.
Nella proposta di risoluzione si punta dunque sugli interventi di prevenzione dei danni rispetto alla pratica degli indennizzi. “La Giunta regionale – si legge nell'atto - avrebbe intenzione di sperimentare, per almeno un anno, una diversa modalità di gestione dei sinistri stradali causati dalla fauna selvatica, prevedendo la gestione diretta delle pratiche di risarcimento e lasciando a carico della polizza assicurativa solo i danni superiori a 20mila euro”