Il caso daini Ravenna di nuovo protagonista della cronaca locale. Ancora una volta a causa di episodi di vandalismo e incivilt�da parte degli attivisti che si oppongono agli abbattimenti e che manifestano tutto il loro odio per la caccia e i cacciatori. Cinque animalisti sono finiti nei guai per imbrattamento, danneggiamento e violazione di domicilio per aver sporcato i muri di alcune case con scritte di protesta contro l'abbattimento dei daini della pineta di Classe.
I carabinieri di Cervia e Milano Marittima sono riusciti a rintracciare l'auto dei presunti responsabili, una Mercedes Classe A, avvistata da alcuni testimoni durante i danneggiamenti. Sull'auto sono stati ritrovati un martello, le vernici e palloncini (da riempire di vernice rossa), nonché una lista di obbiettivi da colpire. Gli animalisti hanno imbrattato l'abitazione del presidente dell'Atc RA2, la casa di caccia gestita dall'Atc, danneggiata alle vetrate e alla recinzione esterna e infine quella di un cittadino del tutto estraneo alla vicenda (omonimo di un esponente della Provincia con delega alla caccia), evidentemente hanno sbagliato indirizzo.
I denunciati, riferisce il sito RavennaToday, sono due uomini della provincia di Trento, di 49 e 25 anni, e tre donne, una 44enne della provincia di Padova, una 48enne di Fano e una 44enne della provincia di Bergamo. Secondo le indiscrezioni riportate dal Resto del Carlino, quando sono stati portati in caserma e perquisiti “hanno versato qualche lacrima”, resisi finalmente conto della gravità della situazione.
Prende le distanze dall'accaduto l'esponente comunale del M5S Francesca Santarella “Con grande rammarico si apprende dell’avvenuto imbrattamento per opera di alcuni esponenti dell’ala più estremista dell’attivismo animalista a favore della vita dei daini. Nel dissociarci da qualsiasi azione contraria alla legge e nel ricordare che invece, per quasi quattro mesi, moltissimi cittadini si sono recati all’alba in pineta per proteggere pacificamente i daini dallo sterminio, credo opportuno sottolineare come, purtroppo, anche questo episodio trovi perfetta giustificazione nel clima esasperato prodotto dalla totale negligenza della Provincia di Ravenna”.
Reati che si aggiungono a quelli già commessi da ignoti, che poco tempo fa distrussero alcune delle altane da cui avrebbero dovuto sparare i cacciatori. L'azione di disturbo dei cacciatori e gli stop decisi da Tar e Consiglio di Stato (che poi hanno comunque dato ragione alla Provincia sugli abbattimenti), hanno praticamente reso nulla l'operazione. Tanto è vero che sono stati abbattuti solo 6 dei 67 daini da decisi dal piano di contenimento. Ora la Provincia starebbe lavorando ad un nuovo piano, che però non potrà partire prima del prossimo autunno. Intanto sono iniziati i censimenti condotti da Provincia, dall'Atc e dall'associazione dei Cacciatori dell'Appennino, specializzati nella ricerca degli ungulati. Durante la prima uscita pare siano stati già censiti 46 daini. I censimenti si concluderanno a maggio. |