"La Regione deve revocare i finanziamenti a quelle Province che ne hanno usufruito senza ottemperare all'obbligo di monitoraggio dei flussi migratori dei volatili e procedere essa stessa a quell'attività di osservazione, l'unica in grado di risolvere il problema dello sturnus vulgaris". Lo ha chiesto il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani, all'assessore all'Agricoltura, Fabrizio Nardoni, durante le audizioni in IV commissione.
Ha spiegato il consigliere: "La Regione ha concesso dei finanziamenti alle Province affinché avviassero un'attività di monitoraggio delle migrazioni degli uccelli durante la stagione venatoria, attività che nella maggior parte dei casi è stata completamente disattesa. Senza questo importante strumento però non è possibile avviare quella consulenza tecnica che alcuni esperti dell'Università di Bari hanno, in accordo con la Regione, il compito di redigere e che costituirebbe una valida documentazione di supporto per portare sui tavoli nazionali la questione dello sturnus vulgaris (storno comune). Senza questo monitoraggio e senza questa valutazione tecnica insomma mancano gli elementi scientifici per ottenere dal governo la deroga che consentirà di inserire la specie dello storno tra le specie cacciabili.
"Il volatile - spiega il consigliere - infatti con una direttiva comunitaria (79/409/Cee) è stato inserito in maniera erronea tra le specie protette e in via di estinzione. Questo errore del legislatore europeo (problema che ho più volte sollevato alle strutture regionali competenti e agli europarlamentari) ha causato un'eccessiva e incontrollata proliferazione dell'uccello che si nutre di grosse quantità di numerose colture e frutti, soprattutto di olive, e che quindi sta creando importanti danni agli agricoltori pugliesi. Pertanto ho chiesto alla Regione di revocare i finanziamenti concessi e di sostituirsi alle Province inadempienti nel monitoraggio dei flussi migratori, propedeutico per risolvere la questione dello storno".