In una nota la Federazione Italiana della caccia mette in evidenza la collaborazione sempre più forte che oltralpe caratterizza i rapporti fra il Dicastero dell'Agricoltura e la Federazione nazionale dei cacciatori, sancita da
un comunicato stampa del Ministero francese. Lo stesso ministro Stéphane Le Foll, portavoce del governo - ricorda Fidc -, ha partecipato lo scorso 18 marzo all’assemblea generale della Federazione dei Cacciatori e ricordato l’importanza della caccia per l’economia e per la vita dei territori rurali.
La collaborazione, che mira ad un maggior coinvolgimento dei cacciatori nelle politiche agricole, si è concretizzata in una convenzione quadro di partenariato per il periodo 2015-2019 su cinque temi: La valutazione del peso socio-economico e delle ricadute positive della caccia connesse allo sviluppo dei territori rurali; Lo sviluppo di una filiera della selvaggina; Un maggior dinamismo delle reti locali di caccia sostenibile collegate allo sviluppo del turismo in campagna; Lo sviluppo della formazione in materia di educazione allo sviluppo durevole e sostenibile nel campo delle scuole agricole.
Dalla lettura di questa notizia, Fidc fa una serie di considerazioni.
"La prima: lo stretto rapporto che a differenza del nostro Paese, esiste in Francia fra Ministero dell’agricoltura – anche in Italia competente in materia, ma troppo spesso assente, delegando al “collega” dell’Ambiente - e rappresentanti dei cacciatori. La seconda, che i cacciatori francesi, più numerosi di noi, pur nella diversità di forme di caccia praticare quando parlano con le Istituzioni lo fanno con una sola voce. La terza, non meno importante, che il programma richiamato dal comunicato del Ministero francese è molto vicina a quella recentemente lanciata anche con la partecipazione della Federcaccia con l’iniziativa “Ambiente, legalità, lavoro: progetti per una nuova qualità della vita”, da molti criticata senza averne compreso portata e obbiettivi".
"Non possiamo che augurarci - conclude la Federazione italiana della caccia - che l’esempio francese, nazione cui in termini venatori spesso gli appassionati italiani guardano in termini di tempi e specie, faccia riflettere meglio sulla necessità di una visione ben più ampia e articolata".