“Ci pare assurdo che sia sanzionato penalmente abbattere per errore un piccione torraiolo o uno storno, che spesso sono oggetto di piani di contenimento per limitare i danni all'agricoltura. In pratica lo Stato ci dice che piccioni e storni vanno uccisi, ma non a caccia. E' l'ipocrisia del politicamente corretto. E' quindi urgente un provvedimento di depenalizzazione di quelle violazioni che non riguardino specie in via di estinzione o quelle protette”. Lo dice Lorenzo Bertacchi, presidente Fidc Bergamo.
In merito alla proposta emendativa, poi ritirata, presentata dal relatore del combinato ambientale (alla Legge Stabilità) Stefano Vaccari (Pd) e Milo di Gal, Bertacchi commenta “aveva una gravissima pecca: pur avendo l'intento di depenalizzare i reati minori al fine di evitare storture come quelle sopra indicate, provando a riscrivere la legge, l'effetto non sarebbe stato quello sperato. Infatti l'abbattimento di uno storno, o di un passero o di un piccione torraiolo per errore sarebbe rimasto reato, con relativo processo e sanzione penale. Invece l'abbattimento di specie come la lince, la lontra, i cetacei, l'acquila reale, il cervo sardo o il camoscio d'Abruzzo sarebbe diventato reato amministrativo. Non credo che questo sia quello che chiedono i cacciatori. Di certo la cosa potrebbe interessare a qualche bracconiere. La caccia oggi ha bisogno di interventi mirati e studiati e non di demagogia destinata a dividere il mondo dei caccitori, anziché unirlo e ricompattarlo”.
(L'Eco di Bergamo)