Con delibera di Giunta del 23 marzo scorso, anche la Regione Emilia Romagna ha approvato il calendario venatorio 2015 – 2016. Si parte il primo settembre con la preapertura a cornacchia grigia, ghiandaia e gazza e dal 3 settembre da appostamento anche a merlo e tortora nelle giornate fisse di giovedì e domenica con un carniere giornaliero rispettivamente di 5 capi e di 15 capi, in quanto entrambe le specie sono classificate “Least concern”. La Regione fa notare che in riguardo a queste due specie le limitazioni di ISPRA nelle Linee Guida e nel parere formulato circa il numero di giornate di caccia e il carniere giornaliero non sono corredate da argomentazioni a supporto.
Chiude al 20 gennaio la caccia al tordo bottaccio e alla cesena (lo scorso anno la Regione per la cesena aveva optato per il 31 gennaio, salvo poi anticipare la chiusura dopo la richiesta del Ministero dell'Ambiente). Per il tordo sassello invece rimane la chiusura al 31 gennaio. La beccaccia si potrà cacciare dal primo ottobre al 20 gennaio (come nella scorsa annata). Per la migratoria annotazione immediata dei singoli capi abbattuti durante l’esercizio della caccia in forma vagante, come già previsto per beccaccia e beccaccino e per ogni capo di fauna stanziale.
Chiusura al 31 dicembre per allodola (che apre il primo ottobre) e merlo (apertura la terza settimana di settembre). Chiude invece al 31 gennaio (dal 20 settembre) la caccia a fischione, mestolone, moriglione, marzaiola, gallinella d’acqua, porciglione, beccaccino, frullino, pavoncella, canapiglia, codone, germano reale, alzavola e colombaccio. Al 30 novembre la caccia a starna, pernice rossa e quaglia. Al 30 settembre la tortora. Volpe dalla terza di settembre alla prima domenica di dicembre in forma vagante e con i cani da seguita dal primo ottobre al 31 gennaio.
Diversamente da quanto richiesto dall'Ispra, la Regione ha confermato le date di apertura alla terza domenica di settembre (tranne allodola, beccaccia e cinghiale) fermo restando il divieto di caccia agli uccelli acquatici (ad esclusione del germano reale) in data antecedente al 1° ottobre in tutte le ZPS (che rappresentano più del 95% delle zone umide regionali) e nei SIC della Rete Natura 2000. In particolare per il colombaccio, specie a basso rischio, valutata in forte incremento (+ del 5% annuo) come popolazione nidificante in Italia da uno studio recente della Lipu.
Diversamente da quanto richiesto dall’Ispra la Regione dichiara di attenersi a quanto previsto dalla Legge n. 157 per quanto attiene alle specie lepre e coniglio selvatico, individuando la data di apertura alla terza domenica di settembre in considerazione del basso rischio di conservazione, sottolineando che la posticipazione dell’apertura al 1° ottobre per favorire il completamento del ciclo riproduttivo della lepre ha in realtà scarso impatto in quanto nel bimestre settembre-ottobre si verificano meno del 5% delle nascite. Così anche per la data di apertura per il fagiano. Il cinghiale si caccerà dal primo ottobre al 31 gennaio. |