Sulla spinta di sollecitazioni corporative e motivazioni offensive nei confronti dei cacciatori ritirati emendamenti migliorativi per il funzionamento degli ATC. Rinnovato impegno della Confederazione per restituire agli Ambiti strumenti di lavoro e procedure trasparenti e adeguate alle necessità amministrative
“Cronache giudiziarie”, norme costruite per assicurare una “gestione destinata a pochi intimi”, “zone d’ombra”, “si ruba anche sul merlo”: con motivazioni decisamente offensive il capogruppo di Forza Italia in regione, Giovanni Santini, chiede e ottiene dal Consiglio Regionale della Toscana di soprassedere agli interventi migliorativi della legge di modifica della normativa toscana sulla caccia recentemente approvata.
Un fatto di gravità inusitata per le modalità ed i toni usati e che lascia adesso aperti i problemi di funzionamento degli Ambiti Territoriali di Caccia; temi su cui forte era stato l’impegno della Confederazione Cacciatori Toscani cui aderiscono Federcaccia, Arcicaccia ed Anuu.
La Confederazione dei Cacciatori Toscani aveva chiesto l’abrogazione di tre articoli della legge regionale, disposizioni che contraddicono spirito e sostanza complessivi della legge stessa (che,ricordiamo, ha introdotto innovazioni fondamentali come la garanzia della disponibilità per la gestione delle risorse versate dai cacciatori diminuendo la tassa regionale e destinando direttamente
l’importo agli ATC) minano gravemente le capacità operative degli ATC, offendono le categorie sociali i cui rappresentanti siedono nei Comitati, appaiono – così anche secondo autorevoli pareri legali - di più che dubbia legittimità.
Il controllo preventivo sugli atti degli ATC, l’obbligo di frazionare gli appalti, l’obbligo di avvalersi del personale delle Province per la gestione degli ambiti: meccanismi ai limiti della legalità, se è vero che lo stesso codice degli appalti prevede divieto di artificioso frazionamento delle gare (art. 29, co. 4 DLgs 12 aprile 2006 n. 163), che i controlli preventivi su soggetti dotati di autonomia sono estranei all’ordinamento, che ugualmente fuori da ogni regola è l’imposizione di personale da assumere o di cui avvalersi. Meccanismi che, soprattutto, rischiano di rendere ingovernabili gli ATC, con grave pregiudizio per la caccia, l’agricoltura, l’ambiente.
Anche la possibilità per le Assemblee degli ATC di decidere, in piena autonomia, di portare eventualmente fino a 20 il numero dei componenti dei Comitati nelle situazioni in cui questa scelta si fosse rivelata utile e necessaria è stata bocciata. Dalle parole del Capogruppo di Forza Italia si è capito che questa non doveva essere una possibilità, ma un obbligo, forse per cercare di garantire “il posto” a qualche esponente di associazioni che, non avendo numeri sufficienti per averne democraticamente diritto, pensa di ottenerlo per imposizione di legge!
“L’occasione persa rappresenta un pessimo epilogo – afferma la CCT – di una stagione legislativa che pure aveva prodotto positivi risultati e creato un clima di fattiva collaborazione con le Istituzioni e le altre componenti sociali presenti sul territorio. Sui problemi aperti resta adesso forte l’impegno della Confederazione dei Cacciatori Toscani, per restituire agli Ambiti strumenti di lavoro e procedure trasparenti e adeguate alle necessità amministrative”.
Firenze, 30 marzo 2015
Confederazione Cacciatori Toscani
(Federcaccia – Arcicaccia – ANUU