"La legge 394 /91 (Aree Protette e Parchi) ha fatto il suo tempo! Le popolazioni locali, purtroppo, ne sanno qualcosa! Una normativa calata dall’alto, che non è riuscita ad inserirsi nei diversi contesti ambientali per la sua eccessiva rigidità". Lo scrive in una nota Giuseppe Costa (Partito della Gente), sottolineando la necessità di aggiornare questa legge, che ha fallito nell'obiettivo di trasformare i parchi in "motori di sviluppo rurale" ma anche in quelli di conservazione e tutela della biodiversità.
"In non pochi casi, infatti - sottolinea Costa -, l’incuria che affligge tali aree ha generato una forestazione anomala che accresce i rischi d’incendio e favorisce la proliferazione di specie selvatiche (lupi, ungulati, ecc.) dannosissime per l’agricoltura. Troppi soldi pubblici sono stati spesi e il risultato è sotto gli occhi di tutti!". Di qui la proposta: "n
oi del Partito della Gente vogliamo prendere contatto con gli operatori delle zone interessate (nell’agricoltura, nel turismo, ecc.) per individuare insieme proposte e soluzioni concrete che riescano a trasformare i nostri parchi da aree “imbalsamate” quali sono oggi ad aree armoniosamente integrate con il tessuto economico, sociale e culturale circostante".
"Un’accorta gestione di questi straordinari ambienti naturali - dice il responsabile caccia del Partito della gente - potrebbe fornire un impulso eccezionale alla valorizzazione e alla crescita economica del territorio circostante, promuovendo un’ agricoltura di eccellenza e allevamenti di qualità , nonché una “ caccia di selezione” (mantenere sotto controllo il numero delle specie selvatiche)! E, non ultimo, servirebbe anche a “far quadrare” i bilanci delle società che gestiscono le aree in questione, perennemente in rosso!".