“Da oggi anche in Lombardia daremo vita ad un ufficio avifauna, composto da personalità del mondo scientifico, che raccoglieranno dati ed elaboreranno progetti, che metteremo a disposizione delle Istituzioni, affinché le decisioni inerenti la caccia vengano prese in forza della scienza e non del sentimentalismo ambientalista o animalista”. Lo ha annunciato il Presidente regionale Fidc Mauro Cavallari, all'assemblea dell'associazione.
“La conoscenza di dati aggiornati e una loro lettura non di parte – sottolinea Cavallari - ha consentito più volte di ottenere calendari venatori corretti nel pieno rispetto delle normative nazionali e internazionali. È quindi fondamentale aumentare i fondi da destinare alla ricerca scientifica, innalzando anche il livello di confronto col mondo universitario e con l’Ispra. Questo ci consentirà anche di recuperare tradizioni e ambienti. Anche per questo l’ufficio avifauna studierà una via per riportare una tradizione come lo spiedo di uccelli ad essere ancora presente nella nostra regione, certamente con regole severe e passaggi certificati. Così come per i roccoli, che sono ambienti particolarissimi, un aspetto unico del paesaggio lombardo e noi vogliamo fare in modo che questo non venga abbandonato, ma conosciuto apprezzato e valorizzato”.
Obbiettivo dei prossimi anni è anche la costituzione di una filiera della carne da selvaggina, dalla macellazione, al controllo sanitario, dalla commercializzazione, alla degustazione nei migliori ristoranti della regione. E la rivalutazione della figura del cacciatore, “che ci consentirà di essere protagonisti nell’ambiente e nella società civile, facendo scoprire a tutti i pregi di questa nostra grande passione: la caccia”.
Difesa dei roccoli, del calendario regionale, dei piani faunistici, interventi, come l’ultimo in ordine di tempo avverso il comune di Mantova per provvedimenti lesivi dei diritti dei cacciatori e contrari alle norme, sono solo alcuni esempi dell’attività “legale” di Federcaccia lombardia. Un impegno in cui in futuro sarà dato ancora più importanza con il potenziamento del settore legale, per tutelare la caccia attraverso i ricorsi al TAR contro le pubbliche amministrazioni; una tutela potenziata per il singolo socio; l’assistenza legale per i processi penali di interesse generale; un “ufficio legale” a disposizione delle Sezioni Provinciali; una azione di prevenzione attraverso il monitoraggio costante dei provvedimenti della Pubblica Amministrazione.
Presente all’assemblea lombarda anche il presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio. “Dobbiamo essere piloti e interpreti principali della caccia in Italia e lo potremo essere tanto più e tanto meglio proseguendo sulla strada della conoscenza scientifica; dei piani di gestione conservativi; della difesa e recupero dell’ambiente; delle azioni necessarie alla salvaguardia delle specie in cattivo stato di conservazione, anche attraverso processi di reintroduzione” ha detto . Questa - ha concluso il presidente Dall’Olio - è la strada da percorrere insieme e uniti per la caccia e per i cacciatori”.