A gennaio scorso il Tar del Lazio ha liquidato in euro 800 le spese legali sostenute dalla Lac per la causa vinta contro il Comune di Tarquinia che nel 2012 contro l'ordinanza che aveva permesso il contenimento dei colombi nelle zone agricole del territorio comunale con l’abbattimento da parte dei cacciatori. La Lac aveva fatto specifica richiesta, ottenendo al solito il patrocinio a spese dello Stato, essendo associazione riconosciuta.
Il Tar a suo tempo aveva dato ragione alla Lac non riconoscendo i presupposti d'urgenza ed evidenziato l'illegittimità del provvedimento per aver concesso a soggetti non autorizzati l'abbattimento, evidenziando il contrasto con l'art. 19 della L. n. 157 del 1992, che prevede che il controllo della fauna selvatica sia praticato di norma mediante l’utilizzo di metodi ecologici su parere dell'Ispra (solo laddove l’Istituto verifichi l’inefficacia di tali metodi, possono essere organizzati piani di abbattimento).
Anche questa, purtroppo è l'Italia. Un problema come quello della proliferazione dei colombi, che crea danno all'agricoltura e problemi in ordine al decoro delle città, non può essere affrontato se non adottando soluzioni costose e spesso impraticabili. Risultato: colombi, storni e gabbiani proliferano. E la Lac cosa propone?