Le associazioni venatorie in Sardegna sono al lavoro per evitare ciò che è accaduto lo scorso anno, ovvero l'incredibile chiusura della caccia ai tordi addirittura all'8 gennaio, quindi ben una decade prima della già ingiusta chiusura anticipata imposta poi dal Ministero dell'Ambiente.
L'Ufficio Avifauna Migratoria Fidc ha presentato le proprie considerazioni tecniche, sulla base dei recenti studi scientifici disponibili (sottolineando in particolare la possibilità dell'utilizzo del paragrafo 2.7.10, secondo la tabella di ricattura della regione Sardegna [Andreotti A., Bendini L., Piacentini D. e F. Spina, 1999 - The role of Italy within the Song Thrush (Turdus philomelos) migratory system analysed on the basis of ringing-recovery data. Die Vogelwarte,40: 28-51)]) - figura in basso. Risponde la società Anthus, incaricata dall'assessorato per un parere tecnico da inserire nelle motivazioni del calendario venatorio. Ebbene questa società di ricerca (una Snc), finanziata con i soldi pubblici dei cittadini sardi, invece di portare solide argomentazioni scientifiche a contrasto di quelle presentate da Fidc, altro non fa che fissare la partenza pre-nuziale dei tordi tra la metà di dicembre e l'inizio di gennaio sulla base di supposizioni e ipotesi varie, richiamandosi ad un mero principio di cautela.
Questa la denuncia di Marco Efisio Pisanu, Presidente CPA Sardegna, che recentemente ha inviato una lettera ai funzionari della Regione e a quelli della stessa società incaricata, segnalando uno ad uno tutti i passaggi contraddittori e le lacune motivazionali contenute nel parere. La specie, fa presente Pisanu, è stata cacciata fino al 2013 fino al 31 gennaio, “vuol forse dire che la Sardegna e lo stato Italiano hanno avallato una pratica fuorilegge per 10 anni?”. “O più semplicemente le indicazioni fornite nell’art.18 della legge 157/92 corrispondono ad una indicazione rispettosa del diritto comunitario?”. La specie è inoltre giudicata in incremento secondo la stessa Lipu, il che significa che la caccia non ha influito negativamente sulla consistenza numerica.
E' la stessa Anthus ad affermare che “... si possono formulare solo ipotesi non basate su dati scientifici”, affermazione grave, sottolinea Pisanu, facendo notare che in nessun testo di letteratura scientifica italiana ed europea si ravvisa l'ipotesi di migrazione dei tordi così anticipata rispetto agli stessi key concepts (fermi al 2001). “Tutti i testi conosciuti – scrive Pisanu - danno l’arrivo negli stessi, anche quelli più a sud dell’areale di nidificazione (i primi ad essere rioccupati), a partire perlomeno dal 10 Marzo in poi ( Zdenuk Hubalek 2003, Zalakevicius e al. 1994, per le popolazioni del nord Europa Alestarm 1975) e anche i dati di ricattura diretta ITA-EST forniti da ISPRA confermano tale indicazione”."Si vuole forse rivoluzionare oltre cento anni di ornitologia consolidata?" chiede Pisanu.
“Ci auguriamo – chiude la sua lettera Pisanu - che per la stesura del prossimo calendario prevalga il buon senso e che per stabilire tempi e specie ci si affidi ai dati attendibili (lo studio della FIDC è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale di ornitologia “THE RING”), lasciando da parte pregiudizi contro una categoria onesta, che a causa di una ingiustificata presa di posizione da parte di alcuni componenti del vecchio CRF ha dovuto subirne le conseguenze”. Pisanu chiede inoltre alla Regione di sospendere gli studi commissionati alla Società Anthus, “essendo basati su considerazioni di parte e su ipotesi che, per quanto suggestive, non possono certamente essere prese in considerazione ai fini della stesura del calendario venatorio sardo”.
La lettera di Pisanu contiene tutti i riferimenti tecnici cui è possibile riferirsi per giustificare la chiusura al 31 gennaio. Rimandiamo alla lettura del testo integrale per tutti gli altri dettagli.