In Spagna, nella regione delle Asturie a marzo è stato approvato un piano quinquiennale per la gestione del lupo. Si consente l'abbattimento da parte delle riserve di caccia regionali dei lupi ritenuti in sovrannumero al fine di tenere sotto controllo la popolazione e difendere quindi la redditività economica delle aziende agricole, riducendo i danni lamentati da pastori e allevatori. Le licenze, lamentano gli ambientalisti, sono aumentate di cinque volte in 20 anni. Si calcola che tra l'area della Castilla e León e quella delle Asturie siano stati distribuiti permessi ai cacciatori di uccidere più di 200 lupi.
Attualmente si stima una popolazione di lupi compresa tra le 2.000 e le 2.500 unità, una trentina di branchi, con una presenza stabile, tendente al rialzo. Il governo del principato ha precisato che il piano, che rivede quello emanato nel 2002, rispetterà l'obbligo di mantenere la popolazione di lupi in uno stato di conservazione favorevole. Il piano interviene anche velocizzando i risarcimenti per chi ha subito danni (entro sei settimane) e creando una banca dati sui monitoraggi del lupo. Intanto il Ministro all'Ambiente spagnolo ha ufficialmente inviato all'Europa uno studio sulla consistenza della specie, con le motivazioni scientifiche per rimuovere la protezione sul lupo.