“Apprezziamo il coraggio della Giunta regionale dell’Umbria”: è positivo il commento di Emanuele Bennati, presidente dell’Arci Caccia regionale a seguito dell’approvazione del calendario venatorio per la stagione 2015/2016. “Gli amministratori umbri – continua Bennati – hanno scelto la linea della coerenza legislativa dopo l’improvvido decreto del ministro Galletti che ha imposto con un atto governativo, alla fine della passata stagione venatoria, la riduzione della caccia alle specie tordo bottaccio, cesena e beccaccia. Sul calendario semmai chiediamo di dare immediata interpretazione alla norma che riguarda la caccia alla quaglia definendo le aree dove, in pre apertura, possa essere esercitata così come a suo tempo proposto dall’Arci Caccia con il consenso delle altre associazioni.
“Comunque – sottolinea il presidente dell’Arci Caccia dell’Umbria – è necessario avviare una attenta riflessione. A nostro giudizio il 31 gennaio è una mediazione accettabile tra il corretto prelievo venatorio e la buona conservazione delle specie che il legislatore aveva fissato con la legge 157/92, che prevedeva tra l’altro il recepimento delle direttive europee.”
“Però non possiamo dimenticare che, nel 2009, con la modifica dell’articolo 18 della legge 157 da parte del Parlamento, frutto della demagogia che allora guidò la mano di una parte del mondo venatorio, venne di fatto minata qualsiasi certezza sui periodi caccia, in assenza di dati scientifici certi e ripetibili”. “Il ricorso presentato dalle Associazioni Venatorie Nazionali e la scelta delle Regioni di costituirsi ad adiuvandum – conclude Emanuele Bennati – non garantisce la certezza di una stagione venatoria serena. Per questo pensiamo che occorra lavorare per la modifica dei Key Concepts, ormai datati, producendo dati scientifici inoppugnabili e non certo le chiacchiere per strappare qualche tesserato in più. Noi dell’Arci caccia lavoreremo in tal senso”