“Il nostro sforzo è stato di salvaguardare le specie più a rischio e, più in generale, il patrimonio naturale e ambientale del Piemonte, riconoscendo al contempo la necessità di intervenire sulle specie la cui esplosione demografica sta procurando gravi danni alle colture e rischi alla stessa sicurezza delle persone”. E' il commento dell'Assessore regionale alla caccia in Piemonte, Giorgio Ferrero sul nuovo calendario venatorio regionale.
L'Assessore sottolinea le novità sul fronte della selezione del cinghiale, possibile dal 15 aprile. “Di fronte ai problemi di sicurezza provocati dall’abnorme proliferazione dei cinghiali in Piemonte e alle frequenti lamentele da parte degli agricoltori e dei sindaci per i danni alle colture, abbiamo deciso - precisa Ferrero - di autorizzare la caccia di selezione a questo animale, che non si fa con i battitori ed i cani ma viene praticata individualmente con la carabina”.
A tal proposito Ferrero ha inviato ad ambiti territoriali di caccia e comprensori alpini una lettera per sollecitare questa pratica, in quanto solo 7 su 38 hanno dato la disponibilità: Se in taluni casi la situazione legata alla presenza di cinghiali sul territorio parrebbe non richiedere il prelievo, sconcerta un po’ constatare che in altri ambiti da cui pervengono con frequenza e forza segnalazioni e denunce di forti problemi, dal mondo agricolo e dai rappresentanti degli enti pubblici in particolare, non sia stato neppure prevista questa possibilità".
"E’ mio dovere - dice l'assessore - richiamare il ruolo e la responsabilità gestionale di presidenti e componenti i comitati di gestione, quali organi a ciò deputati sul territorio di competenza. Serve infatti a poco richiedere misure straordinarie e interventi di contenimento alla Regione se non si applicano nella gestione ordinaria tutte le possibilità già in essere e messe a disposizione per far sì che tale legittima attività sportiva non prevarichi però i propri confini”.