"Affrontare la presenza della fauna selvatica nel nostro territorio è una necessità urgente: in Toscana abbiamo cercato di farlo con responsabilità e raziocinio ma scontrandoci spesso, purtroppo, con una normativa nazionale vecchia ed inadeguata, approvata quando il contesto ambientale e faunistico era profondamente diverso da quello attuale". Così il consigliere regionale Marco Spinelli (PD) ritorna sul tema dopo la denuncia di un allevatore che ha subito danni a causa dell’attacco dei lupi.
"E’ cognizione comune, e certificata dai dati, che negli ultimi venti/trenta anni la condizione faunistica sia cambiata radicalmente – aggiunge Spinelli – con l’esplosione del fenomeno degli ungulati (non solo cinghiali, sono decine di migliaia i daini e i caprioli) e il ritorno diffuso del lupo: si tratta di squilibri evidenti che colpiscono le attività umane, causando danni anche gravi come nel caso raccontato oggi, ma anche l’ambiente e la biodiversità".
"In Toscana – prosegue Spinelli – abbiamo affrontato la questione con serietà. Nel 2010, dopo mesi di lavori che coinvolsero tutte le realtà istituzionali e sociali della Regione, furono approvate, con larghissimo consenso, modifiche importanti alla normativa, tese proprio a rapportare la nuova presenza faunistica con le esigenze delle attività umane (le produzioni agricole ma anche la sicurezza dei cittadini): dal protocollo sul lupo ai necessari indennizzi per i danni prodotti, dal contenimento al risarcimento danni diretti e indiretti causati dagli ungulati alle aziende del nostro territorio".
"Probabilmente i provvedimenti attuati sono ancora insufficienti – chiude Spinelli – poiché spesso è stato decisivo l’ostacolo rappresentato da una legge nazionale mai innovata, nonostante appelli, ordini del giorno delle Regioni, impegni richiesti al Governo e Parlamento. E’ utile perciò concentrare gli sforzi di tutti per affermare, nelle normative nazionali, i criteri e i contenuti necessari".