"Ma la Regione Piemonte vuole male alla caccia? Forse che all’Assessore…interessi poco dell’attività venatoria?". Gli indizi, almeno due ci sono secondo la Federcaccia del Piemonte. "Il primo è di luglio 2014, quando ad una richiesta scritta delle Associazioni Ambientaliste e Animaliste corrispose una risposta positiva dell’Assessore Ferrero, insediato da nemmeno due settimane ma già capace d’assecondarli puntualmente e lestamente".
Ne conseguì che i cacciatori "per la prima volta da decenni, dovettero rinunciare a cacciare la pernice bianca, nonostante dati scientifici a legittimarlo e censimenti effettuati secondo regole ferree e le “Linee Guida” stabilite dalla stessa Regione Piemonte". Il secondo indizio? La cancellazione del diritto dei cacciatori di compiere percorsi fuoristrada con mezzi motorizzati nei giorni di prelievo, e per l’espletamento dell’attività venatoria, come richiesto da Pro Natura in un'altra lettera. Infine è arrivato il calendario venatorio che ben conosciamo, che ha accolto molte richieste animaliste. Sul tavolo però c'è ancora la questione dalla nuova legge regionale.
Vai alla nota integrale della Fidc Piemonte, che riporta in allegato le lettere degli ambientalisti