"Portare a 8 capi il carniere stagionale per la lepre per i cacciatori della nostra provincia, chiusura alle 13 della giornata venatoria e impiego della muta di segugi per quei cacciatori in possesso di brevetto di conduttori". Sono alcune delle proposte di modifica del calendario venatorio del Veneto proposte dalla Provincia di Rovigo, a firma del neo consigliere delegato alla Caccia di Palazzo Celio Ivano Gibin e inviate all’assessore veneto Daniele Stival.
“Proposte – scrive Gibin nel testo trasmesso pure al dirigente regionale Caccia e Pesca – condivise dalla maggioranza del mondo venatorio polesano” che ha pure “confermato” l’impianto della scorsa programmazione. Al passaggio del prelievo sperimentale di 8 capi, a fronte di quello regionale pari a 5, sarebbe interessato circa il 6 per cento dei cacciatori dei due ambiti medio alto polesani che di fatto pratica solo questo tipo di caccia. Il piano prevede la consegna a tutti i soci degli Atc delle schede di cattura in base alle quali sarà poi possibile determinare i capi abbattuti, il sesso, l’età ed i diversi periodi della stagione. “Particolare attenzione – chiede Gibin – circa l’accesso del cane nei frutteti che dovrebbe essere consentito per lo scovo e recupero …bypassando l’annoso problema interpretativo della legge 157”.
Sull’utilizzo della muta vi è poi la proposta di un regolamento in 10 articoli, dalla composizione all’utilizzo. Circa una decina i cacciatori ultraspecializzati nell’addestramento e allenamento chiamati a selezionare e rafforzare le capacità dei cani. Unanimità delle associazioni e Atc “nel riproporre” per la Zps, zona protezione speciale, del delta del Po il mercoledì e sabato ritenendo che “le due giornate debbano coincidere per tutto il territorio lagunare vallivo senza alcuna diversificazione fra territorio dell’Atc e istituti privati” e preapertura generale alla prima domenica di settembre “a titolo sperimentale con esclsuione delle zone Zps” hanno fatto ancora parte delle proposte inviate in Regione.