I cacciatori di tutta l'isola solo pochi giorni fa festeggiavano per la vittoria ottenuta al referendum, che chiedeva lo stop della caccia primaverile. Quello stop però è arrivato lo stesso. A disporlo è stato il primo ministro maltese, che dopo le tantissime polemiche animaliste e ambientaliste, aveva promesso che nel caso di abbattimento di anche solo un uccello protetto, la caccia sarebbe stata chiusa. E così è successo. Pur essendo stato tra i sostenitori di questa forma di caccia considerata tradizionale, e applicata in deroga alla direttiva Uccelli, Joseph Muscat ha ordinato la fine della stagione dopo l'abbattimento di un gheppio.
La caccia primaverile si pratica a Malta per 20 giorni in totale tra aprile e maggio alle specie tortora e quaglia. Cosa possibile grazie all'applicazione della Direttiva Uccelli che consente l'utilizzo di deroghe ai divieti. La Corte Ue, dopo un lungo contenzioso ha lasciato aperta la possibilità di una deroga limitata per la caccia primaverile alla tortora e alla quaglia in condizioni rigidamente controllate, in considerazione delle particolari circostanze prevalenti a Malta. Le misure relative a una limitata stagione venatoria primaverile sono previste dai pertinenti regolamenti nazionali che sembrano tenere adeguatamente conto del principio di proporzionalità invocato dalla Corte. Come succede per ogni paese, il Governo maltese invia periodicamente un rapporto sull'applicazione delle deroghe, con cui la Commissione valuta la corretta applicazione della direttiva Uccelli dell’UE.