“E’ necessario attuare da subito il nuovo Piano quinquennale di gestione del cinghiale e promuovere un’azione divulgativa forte, realizzata insieme all’Atc, per illustrare le importanti novità contenute nel provvedimento approvato a fine aprile dal consiglio provinciale di Pescara”. Così Coldiretti Pescara sollecita l'attuazione del provvedimento regionale che prevede la “caccia” del cinghiale tutto l’anno e, nello specifico, due importanti novita’: la suddivisione della provincia in aree vocate (in cui sono ammessi i cinghiali) e non vocate (in cui devono essere abbattuti tassativamente dai selecontrollori) nonche’ l’abbattimento immediato da parte delle guardie venatorie, dei cacciatori abilitati e degli agricoltori su segnalazione delle organizzazioni agricole, dei Comuni e dei proprietari dei terreni.
“Ora e’ necessario – evidenzia il presidente di Coldiretti Pescara Chiara Ciavolich – che gli agricoltori recepiscano le novità ma soprattutto che la Provincia attui concretamente, di concerto con l’Ambito territoriale di caccia (Atc) al quale chiediamo una maggiore assunzione di responsabilità, il Piano di gestione per ripristinare l’equilibrio tra la flora e la fauna selvatica. In caso contrario infatti sarebbe scontata la forte reazione degli agricoltori che, oltre ai danni subiti finora, si sentirebbero anche beffati e traditi dalla legge”.
“E’ paradossale – commenta Alberto Bertinelli direttore di Coldiretti – che nell’anno dell’Expo, in cui si parla della necessità di nutrire il pianeta, in alcune regioni ci siano ancora cinghiali pericolosi e liberi di distruggere il cibo che qualcuno, con il proprio lavoro, ha duramente prodotto. Aspettiamo ora – conclude Bertinelli – l’approvazione dei Piani provinciali di gestione dei cinghiali da parte delle Provincie di Chieti e L’Aquila in modo che si possa attuare un’azione omogenea di controllo e prevenzione della fauna selvatica a livello regionale”.