Riceviamo e pubblichiamo:
Questa volta i quasi settantamila cacciatori aderenti alla Confederazione Cacciatori Toscani (cui aderiscono Federcaccia, Arcicaccia e Anuu) non faranno sconti: ai candidati in lizza per un posto di consigliere (nonché ai candidati alla Presidenza ed alle forze politiche) è stato inviato un documento che articola problematiche di ordine generale e un dettagliato programma di cose da fare. A destra e sinistra, le preferenze arriveranno solo ai candidati disposti a pronunciarsi con chiarezza e senza tentennamenti. La legislatura appena chiusa, grazie anche all’impegno della CCT, ha prodotto buone cose, si legge nel documento inviato ai candidati “anche se permangono limiti e temi non risolti”.
Segno più per l’ottenimento di certezze in tema di risorse per la gestione faunistica con parte della tassa regionale dirottata agli ATC, per il calendario venatorio che non cede alle pressioni animaliste, per le norme in tema di gestione dell’emergenza ungulati, di appostamenti e di governance del comparto, ma anche per la legittimazione del ruolo della caccia che entra per la prima volta nelle normative sul governo del territorio, con i cacciatori negli organi consultivi per la gestione dei parchi e al tavolo sull’emergenza lupo.
Tra le richieste urgenti l’eliminazione delle parti introdotte con emendamenti dell’ultim’ora alle nuove normative che oltre ad apparire di dubbia legittimità rischiano di vanificare gli sforzi degli organi di gestione.
Nel mirino anche il regolamento sulle dimensioni dei box e recinti per la detenzione dei cani, “dando attuazione - si legge nella nota inviata ai candidati ed alle forze politiche - alla mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale che impegnava la Giunta all’applicazione puntuale della direttiva
comunitaria (il regolamento regionale vigente fissa dimensioni più che raddoppiate rispetto alla direttiva
stessa), mozione cui la Giunta non ha dato finora risposta con gli atti conseguenti”.
“La Toscana – prosegue il documento – oggi la regione con il maggior numero di cacciatori, è anche ai primi posti in Europa per ricchezza e varietà faunistica; una dimostrazione in più, se ce ne fosse bisogno, che la caccia sa accompagnare il prelievo alla conservazione, opera secondo principi di rispetto e salvaguardia dell’ambiente, si prende cura degli equilibri e degli squilibri faunistici, è sempre più guidata da scienza e conoscenza. L’approccio politico/culturale è il discrimine fondamentale di ogni possibile confronto: o si sta con chi lavora per l’ambiente ed i suoi equilibri, per la conservazione della fauna in un contesto di sostenibilità con le attività umane e valorizza la ruralità di cui la caccia è parte integrante, oppure si cede ai cascami della pseudocultura animalista”.
Di qui l’appello conclusivo: “Riconoscere il valore della caccia è per questi motivi un passaggio politico culturale essenziale. La Confederazione darà conto ai propri associati delle posizioni che su tutto ciò saranno espresse, affinché i cittadini cacciatori esercitino il loro diritto dovere di voto con la massima consapevolezza”.
Firenze, 14 maggio 2015
Confederazione Cacciatori Toscani
(Federcaccia – Arcicaccia – ANUU)