“Bisogna includere la specie cinghiale nell’elenco di quelle cacciabili previste nel piano faunistico venatorio provinciale. Solo così si risolverà il problema dei danni causati dai cinghiali una volta per tutte”. E' quanto dichiarano, sul quotidiano La Provincia di Sondrio, i presidenti dei comprensori alpini di caccia e i presidenti delle delegazioni provinciali delle associazioni venatorie, che hanno presentato apposita richiesta in Provincia. “Continuare ostinatamente con i controlli selettivi – dicono - non porta a nessun risultato, tantomeno al miraggio dell’eradicazione” si legge nel documento. Chiediamo che le azioni di controllo selettivo, peraltro attuate con utilizzo di ausiliari all’uopo impiegati nonostante il periodo di parto di altri ungulati, nonostante il dispendio di soldi pubblici, vengano sospese”. L’obiettivo che si ritiene coerente e fattibile con questa proposta - aggiungono - è l’attuazione di una gestione del suide mirata al contenimento della specie.
Attualmente sono 200 i cacciatori autorizzati all’abbattimento di cinghiali e a turno operano volontariamente, coordinati dalla polizia provinciale, in orario serale-notturno e per lo più a seguito delle segnalazioni di avvistamenti. Sul quotidiano si fa notare che tutti i cinghiali abbattuti sono di proprietà della Provincia e chi li abbatte deve portarli nei centri di lavorazione selvaggina autorizzati per gli accertamenti sanitari dell’Asl. Se i cinghiali vengono giudicati commestibili sono poi messi all’asta. A titolo di rimborso per la collaborazione prestata, ogni cacciatore nel corso di una stagione riceve uno dei cinghiali abbattuti e se ne vuole acquistare altri ha diritto di prelazione per l’acquisto con un prezzo pari a quello base d’asta.
"La gestione del cinghiale da problema può diventare una risorsa - sottolinea Cesare Mitta, vice presidente di Enalcaccia pesca e tiro che in passato che in passato ha lavorato proprio nell’ufficio caccia della Provincia -, ma solo aprendo la caccia si può contenere la presenza di questi animali. Il piano faunistico va modificato".