Per limitare il numero di cinghiali nel territorio dell'
Alto Garda sono state varate misure straordinarie dalla
Provincia e dalla
Comunità montana, che resteranno in vigore fino al 2017. Sono sempre più rilevanti i
danni all'ambiente e alle coltivazioni agricole causati dalle numerose colonie di suidi in questa zona, senza contare il loro avvicinamento ai sentieri e alle montagne frequentate dai turisti.
Sarà quindi possibile per i cacciatori abbattere questi esemplari nella zona 1 del parco (art. 7 della Legge n. 265 del 3 agosto 1999), dall'1 giugno al 31 gennaio. In precedenza, in quell'area, la caccia al cinghiale era consentita solo in due brevi periodi, 15 giorni nei mesi di agosto e di novembre. L'attività venatoria sarà però consentita solo a chi ha optato per la forma di caccia agli ungulati ed è iscritto all'albo provinciale degli esperti di battute al cinghiale.
Si legge su BresciaToday il commento alla notizia del Presidente della Comunità montana Davide Pace, secondo cui la situazione attuale rischiava di vanificare le esigenze di conservazione e di miglioramento degli ecosistemi: “Sono state recepite le nostre richieste avanzate già due anni fa, che consentono l'utilizzo a costo zero dei cacciatori per eseguire i prelievi del suide, esaudendo nello specifico anche l'aspetto ludico della pratica venatoria”.