I presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia giudicano “una mattanza, non una campagna di contenimento del cinghiale” il Piano quinquennale varato per maggio e giugno dalla Provincia di Teramo. Il provvedimento “è illegale, inutile e persino dannoso, sia per i cinghiali che per gli agricoltori che si vogliono difendere” – confermano Francesco Sabini (Atc Salinello) e Franco Porrini (Atc Vomano).
La decisione della Provincia era stata presa anche a seguito delle continue richieste di risarcimento dei danni causati dai cinghiali. Tuttavia secondo gli Atc “nelle modalità di caccia non viene rispettata la Legge del 1992 e di fatto le squadre sono obbligate a rispettare le quote di cinghiali loro assegnate senza alcun criterio logico, pena la sospensione della licenza di caccia”. Secondo il parere dei due Presidenti “la Provincia non ha mai compiuto un censimento della popolazione dei cinghiali. Non ci si può basare sulle stime dei danni dell'anno precedente”.
Al momento della stesura della delibera del Piano di contenimento “avevamo chiesto alla Provincia di ritardare il piano, di formare i selecontrollori e di cacciare con il sistema della posta." Quello che chiedono gli Atc è il pieno rispetto della legge 157/92 e confermano che “se ogni tentativo di mediazione risultasse vano ci vedremo costretti a seguire altre vie di denuncia per il rispetto delle normative” (Resto del Carlino Teramo).