Ancora un tentativo, seppur maldestro, di
strumentalizzare fatti di cronaca da parte della Lac. L'associazione per l'abolizione della caccia, ha infatti recentemente diffuso un articolo dal titolo “
Cacciatori uccidono un cane a fucilate”, ripreso da più testate stampa in tutta la sua carica sensazionalistica. La notizia si riferisce al
ritrovamento di un cane, un meticcio di proprietà di una famiglia di San Giorgio di Perlena, frazione del comune di Fara Vicentino,
ucciso barbaramente a fucilate. Non si sa altro, il cane è stato trovato agonizzante ma
non si sa chi sia stato, motivo per cui nei giorni successivi al barbaro gesto la stessa Lac ha messo una taglia di 1000 euro al fine di individuare i responsabili. Alla luce di questo, pare però che il solo fatto che ad uccidere la povera bestia sia stato probabilmente un comune fucile da caccia, evidentemente basti ad a
ccusare genericamente, ancora una volta l'intera categoria dei cacciatori. Ricordiamo alla Lac che una persona con un fucile in una zona dove la caccia non è consentita, è
da definirsi automaticamente un bracconiere, non un cacciatore.
Questa redazione definisce il fatto come un
crimine barbaro e auspica che l'autore venga scoperto e punito severamente. Altresì fermamente continua a
sottolineare l'uso strumentale della parola cacciatore da parte della Lac, anche riferito a un fatto compiuto, al momento, da ignoti.