Riceviamo e pubblichiamo:
Le scriventi Associazioni Venatorie Piemontesi intendono fare chiarezza sugli accadimenti che hanno portato all’autoesclusione di Arci Caccia da accordi già sottoscritti, e alla nostra decisione di presentare ricorso per ottenere modifiche al pessimo calendario venatorio 2015/16.
Il Coordinamento delle AAVV Piemontesi nacque nel febbraio del 2014, riunendo tutte e sette le Associazioni Venatorie riconosciute dalla l.157/92.
Ad essa partecipavano di diritto sino a due rappresentanti per Associazione e sarebbero stati eletti annualmente un presidente, il segretario ed un tesoriere.
La prima presidenza toccò proprio ad Arci Caccia, venendo nominato a quell’incarico il presidente regionale dell’epoca, ma solo pochi mesi dopo viste le sue numerose assenze, si decise d’inserire due nuove figure: vicepresidente e addetto stampa.
Toccò quindi al vicepresidente farsi carico delle incombenze del primo, anche perché la stessa Arci Caccia sostituì i suoi vertici. A partecipare agli incontri del Coordinamento si presentò il presidente onorario, sebbene nonostante diversi solleciti del presidente Coordinamento, Arci Caccia non ritenne mai di dover comunicare ufficialmente alcun nome.
E veniamo infine al documento Arci Caccia, prot.24/2015, inviato ad Assessore Agricoltura, Caccia e Pesca Regione Piemonte, ATC e CA.
Fa piacere leggere i propositi di Arci Caccia, in gran parte condivisi dalle scriventi, spiace però leggere le troppe inesattezze, gli imperdonabili errori, le sospette omissioni, restando invece noi tutti indignati di fronte alle offese gratuite! Intolleranza ed isteria a nulla portano, saldando gli estremismi.
Nel dettaglio:
1) Non è vero che noi si…parli alla pancia di frange estremistiche…e non al…cervello dei cacciatori; noi abbiamo troppo rispetto per i nostri associati per strumentalizzarli o manipolarli con l’abilità d’un consumato politico!
2) Non è vero che le osservazioni inviate all’Assessore siano frutto dell’esclusivo lavoro dell’estensore, da noi delegato ad assemblare suggerimenti e proposte giunte da tutte e sette le AV. Pare dunque pretestuoso, ingeneroso, non corrispondente al vero, scrivere: “…altre Associazioni se ne appropriano in esclusiva e lo spacciano per loro…”
3) E’ vero però che il documento originariamente proposto contenesse visibili e marchiani errori, tanto da costringere le scriventi a mettervi mano, modificandolo. Se prima non fu fatto fu solo dietro esplicita richiesta scritta (verba volant…scripta manent) dell’estensore, che chiese d’inoltrarlo con urgenza, e senza alcuna modifica.
4) Non è vero, ed è oltremodo grave scriverlo o anche solo pensarlo, che vi siano altre Associazioni, o membri di esse, che spargono…il venticello della calunnia, arrivando a definirli personaggi vili e bugiardi. In nessun comunicato del Coordinamento, e nemmeno in altri di singole Associazioni si è mai diffamata altra AV, ancor più nei termini riportati dall’incredibile documento Arci Caccia.
5) Non è vero che altre AAVV abbiano chiesto alla Regione “…riduzione dei tempi e delle specie da cacciare senza alcuna motivazione tecnico-scientifica”.
6) E’ addirittura ridicolo quanto sostenuto in merito al famoso referendum, laddove si scrive che per Arci Caccia “…occorreva fare il referendum…”, mentre altre Associazioni Venatorie restarono…allocchite, di fronte alle promesse della Regione. Noi in effetti siamo “allocchiti”, tutt’ora, ma solo di fronte alla terrificante gaffe degli autori del comunicato! Per rendersene, evitando l’inciampo, sarebbe bastata un po’ di memoria, oppure una banalissima ricerca internet alla portata d’un bimbo delle scuole elementari. Il titolo de “ilcacciatore.com” del 07/02/12 è, testualmente, questo: “Piemonte: Arcicaccia, Referendum inutile e dannoso”, e riporta una dichiarazione del presidente regionale dell’epoca che chiudeva in questo modo: “L’Arci Caccia, ieri come oggi, è contro un Referendum inutile, dannoso e costoso!”
http://www.ilcacciatore.com/2012/02/07/piemonte-arcicaccia-referendum-inutile-e-dannoso/
Chiudiamo con un’osservazione, che riguarda proprio ATC e CA, messi sull’avviso, in maniera subdola, proprio in relazione alla loro possibilità di firmare unitamente alle scriventi il tanto contestato ricorso.
Come mai, nell’ottobre scorso, certe osservazioni non vennero fatte da Arci Caccia?
Forse che allora servissero i soldi dei CA per presentare il ricorso sulla pernice bianca?
Eh sì, come scriveva Andreotti…a pensar male si fa peccato ma spesso ci s’indovina…perché proprio in occasione della recentissima vittoria al TAR Piemonte fu lo stesso presidente onorario a scrivere: “…Come ARCI Caccia siamo soddisfatti della sentenza, perché riteniamo che la gestione di questa e di altre specie di animali selvatici debba avvenire con grande consapevolezza e nel rispetto delle leggi vigenti…” http://www.arcicaccia.it/piemonte-vinto-il-ricorso-sulla-pernice-bianca/
Arci Caccia quel ricorso lo sottoscrisse: due volte!
Ma si sa, la memoria talvolta e labile e mutevole, proprio come il piumaggio della nostra bellissima pernice alpina.
Ringraziamo per l’attenzione, inviando i nostri più cordiali saluti
I Presidenti Regionali:
Antonio Cardillo (ANUU Migratoristi)
Giorgio Cugno (Italcaccia)
Bruno Morena (Federcaccia Piemonte)
Fabrizio Lenzi (Enalcaccia)
Matteo Viglietta (E.P.S.)
Giovanni Gallinaro (A.N.L.C.)