L'
Associazione Caccia, Pesca, Ambiente accusa la
Regione Sicilia per la decisione di voler istituire il
Parco dei Peloritani in un'area dove già ci sono 65.000 ettari di territorio protetto. Il timore riguarda il rischio di abolizione della caccia. Ma la discussione non è nuova: c'è chi, fra gli ambientalisti, sostiene che l'istituzione del Parco valorizzerebbe il territorio ed avrebbe ricadute positive sotto l’aspetto ambientale e turistico. Per i cacciatori invece vieterebbe totalmente la caccia e soprattutto “la scomparsa dei cacciatori sui Peloritani – spiegano
Marisa Calafura e
Salvatore Panassidi, responsabili dell'Associazione – consentirebbe ai cinghiali di moltiplicarsi a dismisura”, con il rischio di provocare ingenti danni.
Una recente inchiesta giornalistica ha accertato che i quattro parchi siciliani costano circa 16 milioni di euro l’anno. Per Calafura e Panassidi “a fronte di queste spese nulla o poco è stato fatto in queste aree dove la natura è protetta e dove ci si ritrova a fare lo slalom tra immondizia, elettrodomestici, eternit. Nessun sentiero, nessuna area attrezzata e recinzioni inesistenti o danneggiate”. L'Associazione chiede quindi un confronto con le Amministrazioni locali per discutere della questione (gazzettadelsud.it).