Il Legislativo ticinese, con l'approvazione del rapporto di Franco Celio (PLR, I Liberali Radicali), ha dato il via libera alla caccia al cervo sul Monte San Giorgio, nel sud del Canton Ticino in Svizzera. Con 52 voti favorevoli, 22 contrari e 5 astenuti il Gran Consiglio ha modificato la legge del 2008 che proibiva la caccia a questi animali. I danni subiti dagli agricoltori della zona, e in particolare dai vigneti, sono ormai troppo rilevanti; tra l’altro sul versante italiano del monte è possibile cacciare i cervi. E dopo una decina di anni si riapre una discussione che aveva segnato parecchio il dibattito politico di allora.
“Abbiamo cercato un equilibrio, tenendo in considerazione - ha spiegato lo stesso Celio sul Giornale del popolo - gli interessi dei vari settori: gli agricoltori, i cacciatori, ma anche gli ambientalisti. Perché il tema merita di non essere trattato in modo unilaterale. E anche le 15mila firme raccolte nel 2008, con le quali si chiedeva di abolire la caccia sul San Giorgio, nonostante siano molte rappresentano solo il 7% della popolazione della regione”.
Seppur d’accordo con l’abolizione del divieto, il relatore di minoranza 1 Ivo Dürisch (PS) ha però sottolineato come quelle firme abbiano un valore da tenere presente. Tamara Merlo dei Verdi ha appoggiato il secondo rapporto di minoranza stilato dalla collega di movimento Michela Delcò Petralli, affermando poi la possibilità di referendum che i vertici Verdi hanno dichiarato come "quasi certa".