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Umbria: Federcaccia si scaglia contro i comitati venatori


martedì 13 gennaio 2009
    
Federcaccia umbria contro i comitatiÈ una cattiva idea per Federcaccia quella dell'istituzione di un Comitato per la tutela dell'ambiente e della caccia nella provincia di Perugia. Secondo la più importante organizzazione venatoria, il compito di tutelare gli interessi di ambiente e caccia spetta già alle associazioni venatorie costituite e riconosciute dallo Stato. L'idea di questo nuovo organismo sarebbe stata lanciata all'assemblea dei cacciatori di San Martino in Colle, durante la quale la Fidc, attraverso il presidente provinciale Alessandro Barbino, aveva già espresso la sua contrarietà ricordando che la legge italiana identifica e riconosce “soggetti giuridici ben definiti, cui spetta la tutela della figura del cacciatore”: le associazioni venatorie, che in Umbria – viene ribadito dalla Fidc - hanno sottoscritto all'unanimità il Piano faunistico regionale in attesa di approvazione,  il quale, invece, sarebbe già oggetto di critiche da parte del presunto neonato comitato. Il comitato propone diverse metodologie per il ripopolamento e l'apertura della caccia alla stanziale già dai primi di settembre, quest'ultima ritenuta dalla Fidc cosa priva di logica tecnica e scientifica “Non siamo disposti a svendere la stanziale nobile, cioè la caccia più in difficoltà in Italia, subordinandola alla selvaggina migratoria o al cinghiale”.
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2 commenti finora...

Re:Umbria: Federcaccia si scaglia contro i comitati venatori

I “movimenti” della base, così come lo sono i comitati dei cittadini o, in questo caso, i comitati dei cacciatori, rappresentano la più alta forma democratica per esprimere un dissenso sul “modus operandi” di chi dovrebbe rappresentarli. Sottovalutare movimenti che nascono spontanei e raggruppano centinaia, migliaia, a volte milioni di persone, è l’errore più grosso che potrebbe commettere chi ha tentato, fino a quel momento, di difendere invano gli interessi di quelle persone. I rappresentanti non dovrebbero mai staccarsi dalle richieste delle singole persone e mettendosi in una posizione di scontro, senza nemmanco ascoltare le esigenze del gruppo, ovverosia della maggioranza, oltre a dimostrare poca sensibilità nei confronti dei problemi che affliggono la categoria, rappresenta comportamenti antidemocratici destinati, fortunatamente, a cedere con il tempo alle richieste dei più. Benvengano allora questi movimenti che rappresentano la coscienza di una base che non è più disposta ad accettare a testa bassa ciò che arriva dal cielo. Qualcuno, nel nostro mondo, l’ha capito ed ha preferito rimanere con la base. La primissima bozza della modifica della 157 è stata corretta ed integrata con i suggerimenti di tutti coloro, semplici cacciatori, che hanno democraticamente espresso un loro parere in merito e, successivamente, a dimostrazione del corretto agire, un movimento di quasi un milione di persone l’ha ratificata. I nostri rappresentanti che hanno poi aderito alle idee della base, hanno compiuto il percorso più democratico che potevano compiere. Percorrerlo al contrario, non dialogare con la base, non ascoltare le richieste dei più, rappresenta il vecchio sistema che, proprio grazie alla nascita di questi comitati, dimostra di essere sempre meno tollerato dalle singole persone. Saluti.

da massimo zaratin 14/01/2009 10.02

Re:Umbria: Federcaccia si scaglia contro i comitati venatori

Si mettiamoci ancora piu' gente a non capire un cazzo... come se quella già esistente non bastasse già.....

da Alessandro 13/01/2009 10.46