La Regione Friuli Venezia-Giulia fa sapere che la pratica della “caccia aperta” dovrà essere progressivamente “superata”. Quel progressivamente – si legge su Il Gazzettino Friuli – si traduce, per la prossima stagione venatoria, nell'applicazione delle “immissioni di fauna in stagione venatoria già approvate dall'Amministrazione regionale che prevedono eccezioni alla riduzione del 100%”, a patto che siano attuate “misure di compensazione da parte delle Riserve di caccia che mitigano l'impatto di tale pratica sulla fauna e sull'ambiente rendendolo non significativo”. Non sono previste delle limitazioni alle “immissioni di quaglie per l'effettuazione di gare e prove cinofile nell'ambito dei territori destinati a tale attività”.
La Regione ha previsto inoltre tre aree distinte per la caccia alla volpe: le percentuali di abbattimento variano dal 75% al 30% per due zone, mentre nella terza, corrispondente all'area in cui le volpi vengono vaccinate contro la rabbia silvestre, è ammessa l'uccisione di un esemplare ogni mille a 30 giorni dalla vaccinazione.