Nei giorni scorsi si è riunito il Comitato Regionale Faunistico Venatorio per dare il doveroso parere sul
calendario venatorio preparato dall'
Amministrazione regionale siciliana per la nuova stagione venatoria. La legge prevede la stesura del Calendario “entro” il 15 giugno, ma la Regione non ha provveduto per tempo. L'Amministrazione – si legge su
Quotidiano Sicilia – non avendo conseguentemente adempiuto nei tempi ai
censimenti previsti dalla legge, deve applicare criteri prudenziali sia nelle date di apertura e di chiusura per l'attività venatoria alle singole specie, che nelle quantità di capi abbattibili giornalmente e complessivamente.
Per di più divieto di caccia in diverse zone, come i Siti di Natura 2000, poiché gli enti preposti, a oltre 10 anni dalla loro costituzione, non hanno ancora provveduto a compiere i necessari passaggi burocratici.
Inoltre si è assistito al tentativo di vietare quasi totalmente l'uso del furetto nella caccia al coniglio selvatico; la scelta secondo il parere di molte Aavv andava motivata con dati scientifici, dato che questa forma di caccia non è più impattante della caccia con il cane.