Con una serie di incontri paralleli, si è dato inizio a un percorso di collaborazione fra il Coordinamento delle Associazioni venatorie del Piemonte (Federcaccia, Enalcaccia, Libercaccia, Anuu, Italcaccia, EPS) e le associazioni agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura).
In primo luogo si è focalizzata l’attenzione sul problema danni. Cinghiali, caprioli, corvidi, ma anche specie non cacciabili come i ghiri le nutrie ed infine i lupi, stanno creando problemi seri alle attività agricole e zootecniche e dunque vanno assunti adeguati provvedimenti, con disponibilità del mondo venatorio a collaborare attraverso l'attività venatoria e opportune azioni di controllo. Si è altresì rimarcato l’interesse a che i risarcimenti arrivino solleciti e sicuri, ma anche vengano trovate idonee soluzioni.
"Il territorio - si legge fra l'altro in un lungo comunicato - deve essere salvaguardato, valorizzato, con azioni di rispristino ambientale che avvantaggino il ritorno della piccola selvaggina, creando un miglior equilibrio faunistico rispetto alla fauna ungulata. Accolta con favore la proposta del mondo venatorio di una collaborazione ad ampio spettro, a partire dalla possibilità di farsi promotori presso ATC e CA affinché venga richiesta l’anticipazione della caccia a cornacchia grigia e nera, gazza e ghiandaia, venendo incontro alle richieste del mondo agricolo, finalizzate alla riduzione dei danni".