A seguito della tragica morte di un anziano di Cefalù e del ferimento della moglie, aggrediti da ibridi di cinghiale, il WWF Italia propone di affidare all'ISPRA la gestione di una banca dati sul cinghiale e sui danni all'agricoltura in collaborazione con le Regioni, al fine di identificare le aree più critiche e vulnerabili e per pianificare su basi scientifiche il controllo delle popolazioni.
L'Organizzazione sottolinea come quella dei cinghiali sia un'emergenza nota e denunciata da anni. Ma molti sono stati gli appelli sulla questione degli ungulati: “Un disastro annunciato da tempo – ha dichiarato il presidente del Parco delle Madonie Angelo Pizzuto – nonostante le reiterate richieste il legislatore non ha ancora preso gli idonei provvedimenti. Ora il tempo è scaduto”.
La gestione del cinghiale – dichiara il WWF – è competenza delle Regioni e delle Province nell'ambito della gestione faunistico venatoria, ma ora non esiste una banca dati nazionale sul censimento della specie, come non sono noti i ripopolamenti che in alcune aree continuano ad essere effettuati dagli ATC. Il WWF chiede l'intervento del Ministero dell'Ambiente insieme alla conferenza delle Regioni, attraverso un decreto che faciliti il coinvolgimento degli agricoltori nella gestione delle catture e favorisca la promozione di filiere per la commercializzazione e trasformazione delle carni in modo legale. Inoltre occorrerebbe fornire agli agricoltori i recinti e trappole di cattura in comodato gratuito prevedendo un compenso per la gestione nell'ambito dell'applicazione degli articoli 14 e 15 del Dlgs 221 del 2001 (Legge orientamento in agricoltura).
Il Governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, promette (Corriere della sera) che questa volta si farà presto e che già nella giunta di oggi sarà discusso “un piano di messa in sicurezza”. Da diversi anni è rimasta, infatti, inascoltata la proposta dell'ente Parco Madonie di un abbattimento selettivo, cioè di concedere la sola caccia al cinghiale nell'area protetta. Staremo a vedere.