Nel corso dell'edizione di Uno Mattina (Rai Uno) di oggi 11 agosto, si è parlato anche di caccia e in particolar modo della stracommentata (in molti casi a sproposito) vicenda del leone Cecil.
Nel corso del dibattito, il presidente del Bioparco di Roma, Coccia e non un semplice veterinario come detto in trasmissione - personaggio notoriamente ostile alla caccia per partito preso (è intervenuto in questi giorni con dichiarazioni settarie anche sulla vicenda dei cinghiali di Cefalù, senza sostanzialmente sapere di cosa parlava), ha cercato di impedire un dialogo democratico basato su dati inoppugnabili e opinioni pacatamente esposte. Ha addirittura portato come esempio di conservazione i due leoni rinchiusi nel bioparco.
In conseguenza di tale atteggiamento, Federico Cusimano, esperto di caccia grossa, ha tenuto a dichiarare che “non possiamo accettare lezioni di conservazione delle specie e degli ambienti da chi tiene in gabbia animali selvatici che dovrebbero vivere in libertà. Non è tollerabile che i secondini della natura che rinchiudono leoni, elefanti, zebre ecc., animali costretti a vivere una non vita, ci parlino di salvaguardia delle specie selvatiche. È ormai fuori di dubbio - ha ribadito - che nei paesi africani dove è consentita la caccia lo stato delle popolazioni di animali selvatici è in continua crescita a differenza invece dei paesi Africani e non dove la caccia è vietata. Come sempre - ha concluso - la demagogia riguardo questi temi la fa da padrona. Tanti, troppi sono ambientalisti a chiacchiere, noi preferiamo indossare un paio di scarponi ed esserlo sul campo”.