Dopo le irresponsabili parole in totale libertà della dirigente del
WWF Isabella Pratesi, sullo stesso canale, nell'edizione delle 20 del 13 agosto del notiziario televisivo
TG5 è intervenuto
Massimo Buconi, vice presidente nazionale della
Federcaccia, che finalmente in modo pacato ma fermo, ma soprattutto corretto e non ideologicamente viziato, ha avuto modo di rispondere alle
inesattezze e palesi falsità diffuse in questi giorni senza che i cacciatori, spesso imputati come colpevoli della situazione di squilibrio ambientale creatasi nel nostro Paese, potessero partecipare a un contraddittorio, per far conoscere il lor punto di vista sulla questione dei
cinghiali e della loro presenza sempre più invasiva.
L'avvio del servizio fa riferimento all'ipotesi dell'Università di medicina/veterinaria di Vienna, secondo cui l'aumento dei cinghiali in Italia e in Europa potrebbe essere dovuto ai cambiamenti climatici e gli effetti di quest'invasione possono essere pericolosi.
Alcune associazioni animaliste imputano invece il volontario sovrappopolamento della specie ai cacciatori. A quest'accusa Buconi ha risposto che si tratta del “solito luogo comune”. “Laddove le associazioni venatorie – ha dichiarato – vengono chiamate a collaborare per una gestione corretta della specie, in base a metodi scientifici, per tenerla in equilibrio con il territorio, la specie è in equilibrio e il cacciatore può essere un ottimo gestore se le norme possono consentire di farlo. È una specie selvatica e di norma non attacca l'uomo, ma occorre prestare attenzione ad un grande istinto di conservazione. Il cinghiale femmina difende molto i piccoli. Occorre prestare attenzione e rispettare la specie”.