Con una lettera aperta a firma del presidente regionale
Emanuele Bennati, l'
Arci Caccia dell'
Umbria raccomanda un iter veloce verso il superamento delle Associazioni venatorie del '900 e la costituzione di un nuovo modello, per il quale quelle aderenti si scioglieranno senza imitazioni e furbizie per un nuovo soggetto, basato sulla rappresentanza delle varie forme di caccia del mondo venatorio, offrendo una nuova
Associazione che sia rappresentativa e forte della
libera e convinta scelta dei cacciatori che aderiranno.
Sarà importante trovare in essa lo spazio democratico per far vivere quegli interessi di caccia che più appassionano: per esempio la caccia al cinghiale, le squadre e il beccacciaio trovino insieme riconoscimento ufficiale e capacità di governo unitario del territorio.
Primo passo, la costituzione della Federazione Unitaria anche in Umbria, per dare un forte segnale di volontà di cambiare “per realizzare”, perché vedrebbe per la prima volta le diverse istanze portate a sintesi prima degli incontri dei tavoli istituzionali.
Il cambiamento in atto negli assetti istituzionali, superamento delle Province, può essere un'opportunità per ridare “ossigeno” all'attività venatoria, anche nella società civile attraverso un progetto di riforma credibile, che ha quale elemento centrale la gestione degli habitat e della fauna, il riconoscimento degli interessi degli agricoltori e dei corretti fruitori dell’ambiente di cui i cacciatori sono un'espressione utile e qualificante la cultura del paese, per ridare nuovo ruolo al mondo venatorio indebolito ed isolato per il prevalere di un pensiero talvolta troppo “video-urbano”, superficiale e ideologicamente avverso alla caccia.