Riceviamo e pubblichiamo:
In riferimento ai recenti incendi dolosi che hanno interessato i monti di via Tuscolana, nel Parco Regionale dei Castelli, Federcaccia Lazio si sente in dovere di intervenire censurando con sdegno ogni atto rivolto contro la biodiversità e il patrimonio faunistico e naturalistico. Da quanto apprendiamo, il Corpo Forestale dello Stato – che sta indagando sulla vicenda – starebbe battendo la pista dei bracconieri; un’ipotesi che, qualora trovasse fondamento, non farebbe altro che rimarcare ulteriormente la distanza tra il mondo venatorio e il bracconaggio, disposto a qualsiasi atto criminale pur di catturare o uccidere degli animali selvatici, protetti o meno.
Pertanto, fermo restando che la categoria dei bracconieri non ha nulla a che vedere con quella dei cacciatori, stigmatizziamo ovviamente l’accaduto augurandoci che si faccia quanta più luce possibile su questi fatti delinquenziali. Allo stesso tempo, proprio in nome di quella biodiversità che va tutelata con ogni mezzo, ci auguriamo che le autorità mettano finalmente mano a contromisure concrete ed efficaci, atte al contenimento dei cinghiali all’interno dell’area metropolitana e dei parchi limitrofi. Proprio al Parco Regionale dei Castelli, a mezzo stampa, abbiamo rivolto la nostra proposta di utilizzare le squadre ricadenti nell’Ambito territoriale di caccia per ridurre il numero di cinghiali presenti all’interno dell’area protetta, tramite battute autorizzate e controllate dalle autorità preposte. Queste battute sortirebbero il duplice effetto di abbattere alcuni capi e, soprattutto, allontanare dal Parco il grosso della popolazione, restituendo alle altre specie selvatiche un minimo di equilibrio e una possibilità di sopravvivenza e sostentamento.
Ufficio Stampa Federcaccia Lazio