Dino Pepe, assessore regionale all'agricoltura, con una nota ufficiale, ha richiesto al
Ministro delle Politiche Agricole Murizio Martina, l'attivazione di un
tavolo tecnico per la revisione degli strumenti normativi attualmente vigenti in materia di gestione degli ungulati selvatici con particolare riguardo ai
cinghiali.
E' necessario l'avvio di una concertazione tra Regioni e Ministeri competenti con l'obiettivo di garantire l'equilibrio "sostenibile" tra le popolazioni di fauna selvatica e il mantenimento delle coltivazioni agricole e le altre attività antropiche, nonché la giusta tutela della sicurezza e della incolumità pubblica.
Per rendere operativo il tavolo di confronto sono state fornite alcune proposte strategiche su cui orientare la discussione:
- autonomia gestionale delle Regioni, per poter valutare ed implementare le strategie più opportune e funzionali al proprio assetto socio-economico e territoriale;
- distinzione tra l'esercizio dell'attività venatoria e quella di controllo;
- possibilità per le Regioni di ampliare i periodi di caccia di alcune specie di selvatici, in particolare degli ungulati, in presenza di esigenze riscontrate dall'OFR o dall'ISPRA;
- aumento del numero di giornate di caccia settimanali per gli ungulati ed altre specie molto dannose;
- controllo, prevenzione e risarcimento dei danni sia nelle aree a gestione programmata della caccia sia all'interno delle aree ove l'esercizio venatorio è vietato;
- possibilità per le Regioni di avvalersi del parere tecnico-scientifico dell'Osservatorio Faunistico Regionale (se ne sono dotate) per il monitoraggio delle specie e la definizione degli interventi da realizzare sul territorio al fine di garantire l'equilibrio;
- avvio dell'attività venatoria nelle aree contigue ai Parchi con una modulazione della pressione venatoria;
- affidamento alle Regioni della gestione della fauna selvatica nelle aree contigue ai Parchi con appositi regolamenti;
- maggiore coordinamento tra le diverse realtà istituzionali preposte alla gestione della pianificazione faunistico-venatoria e delle aree protette, e quelle invece preposte alla gestione dell'attività venatoria e del territorio a caccia programmata.