La VI° edizione del campo naturalistico “
Migrandata Matese”, dal 20 a 30 agosto scorsi, ha coinvolto 53 volontari, tra inanellatori, naturalisti, biologi e faunisti, per un check-up naturalistico sulle rotte migratorie dell'avifauna in volo sul lago Matese, una delle aree umide più importanti della
Campania.
Sono state censite 84 specie di uccelli e inanellate 30. Tuttavia si è assistito ad sensibile calo degli uccelli migratori marcati, maggiormente nel caso delle rondini: 266 gli individui inanellati, a fronte dei 500 marcati nel transetto di monitoraggio nello stesso periodo dell'anno precedente. “Si tratta del minimo storico dei sei anni di Migrandata” rileva Rosario Balestrieri, presidente di Ardea, l'Associazione per la ricerca, divulgazione e l'educazione ambientale che organizza il campo naturalistico con il CEDA "Matese" Rete INFEA Campania.
I ricercatori si sono soffermati sulle specie europee migranti: il Matese è una delle rotte nelle migrazioni di andata e ritorno. Tra le "catture", segnalato un giovane di Piviere tortolino, considerato raro, ma anche due Tarabusini. E c'è anche chi, come un gufo, era già stato precedentemente inanellato: si tratta, evidentemente, di un habitué della zona.
Gli organizzatori puntano alla realizzazione di un osservatorio permanente per il monitoraggio dell'avifauna del Matese e di un polo di formazione per chi voglia avvicinarsi all'ornitologia e all'educazione ambientale (repubblica.it).