Cacciatore appassionato, nel 2000, in occasione delle celebrazioni per il
Centenario della Federazione Italiana della Caccia, realizzò un trofeo unico nel suo genere, "
Una Rosa d'Oro per Diana", che fu assegnato per meriti sociali alla presidentessa nazionale della Croce Rossa Italiana,
Mariapia Garavaglia.
La Rosa era una rosa vera che, trattata con procedimenti galvano tecnici nell'azienda di Daniele Pallini di Pescia (PT), è di lui che parliamo, fu ricoperta di un leggero ma consistente strato di oro. Un attività, questa sua, che Daniele prosegue anche oggi, pur con ritmi un po' più blandi, mentre giunto alla soglia dei sessanta, riserva attenzione alla caccia e alla sua passione per i cani.
Cinofilo e
allevatore di setter, dal 2012 è presidente della delegazione
SIS di
Lucca. Perché i setter (inglesi) sono sempre nei suoi pensieri. Si è affacciato al mondo delle prove con i cani da ferma 18 anni fa, prima calcando i quagliodromi, per poi approdare nel 2003 alle gare di caccia, attitudinali a quaglie, di caccia pratica, classiche a starne.
Con soggetti del suo affisso (
DEL EMAT, dal nome dei suoi figli Emanuele e Mattia, ottenuto nel 2007 dall'
ENCI), tanti i successi collezionati a livello internazionale, a partire dal 2001 con
Adam, figlio di Zenith della Pania e da un’ottima femmina da caccia. Il cane, già in giovanissima età, si fa subito notare per le sue grandi doti stilistiche e venatorie. Da Adam, ci racconta Pallini, discendono tutti i cani di cui è proprietario e con cui ottiene ottimi risultati in diverse gare.
E' recente la
vittoria del Campionato Italiano SIS per la categoria individuale femmine con la sua affezionata setter
Diva, di otto anni e mezzo. Un ottimo fine carriera per Diva (non sarà più presentata in gara): ha chiuso in bellezza, come ha evidenziato il giudice di gara, nella sua relazione: “dimostra venatorietà andando a sfruttare bene siti idonei, cosa non di poco conto […] a conduttore distante rimane perfettamente corretta a frullo e sparo. Portata al completamento in ora tarda e senza vento 1 ECC CAC pienamente meritato. Complimenti”.
Appassionato di caccia, soprattutto da appostamento, la pratica dal 1° ottobre al 30 novembre, tutti i giorni possibili; si distribuisce equamente fra il capanno ai tordi al mattino e i colombacci nel pomeriggio (con qualche puntatina in padule agli acquatici). Dopo il periodo del passo, si dedica ai suoi cani, in vista delle gare. In passato è stato allevatore di tordi e giudice di gara di merli.
Per tanti anni ha praticato lo skeet, facendo anche parte della nazionale. Forse per questa assiduità (anche 22mila cartucce sparate ogni anno), oggi ha drasticamente ridotto la frequenza del dito sul grilletto.
Per lui, lo sparo è l'ultimo problema a caccia, e non apprezza chi punta esclusivamente al carniere. "Anni fa - dice - la caccia era diversa: significava soprattutto vivere la natura, stare in compagnia degli amici e con loro condividere le gioie della tavola”.