- introduzione di modifiche normative necessarie a combattere il fenomeno della proliferazione del cinghiale, ponendo mano sia a modifiche normative nonché impegnandosi a condurre a definizione disposizioni di legge in fieri riguardanti l'attività venatoria; disposizioni che non riescono a trovare concretizzazione;
- previsione di piani di abbattimento territoriali, secondo la ricettività massima del suide;
- conseguente determinazione della regolamentazione della caccia nei Parchi e nelle Aree contigue;
- norme di salvaguardia delle produzioni agricole;
- valorizzazione del prodotto della caccia attraverso una corretta e verificata istituzione delle procedure e dei punti vendita;
- ricostituzione del C.T.F.V.N. (Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale) ed avvio della sua attività da parte del Ministero delle Politiche Agricole.
Nel corso dell'Audizione si è fatto anche specifico riferimento alla dannosa azione del cinghiale (che nottetempo si sposta in branco per diversi chilometri), ai danni recati all'agricoltura ed al territorio in genere, tra i quali la devastazione di aree precoltivate, il danneggiamento di piante selvatiche autoctone e all'avifauna, che nidifica sul terreno (distruzione dei nidi, predazione delle uova e dei piccoli nati) (FIdC).