Sarà discussa il 20 ottobre prossimo la legge regionale di semplificazione 2015. Tra le altre cose, il Consiglio lombardo esaminerà, e mi auguro approverà, alcune modifiche alla legge 26 sulla caccia soprattutto in ordine alla banca dati dei
richiami vivi nel senso che mentre per i richiami di cattura il regime resta invariato (inserimento dei dati relativi al proprietario, specie e codice identificativo per specie), per i richiami di allevamento basterà inserire nella banca nome del proprietario e numero degli esemplari detenuti suddivisi per specie.
Finalmente ha dunque prevalso il buon senso anche in ordine al materiale e alle caratteristiche dell’anello che saranno determinati dall’organo esecutivo. La proposta semplifica e riduce, e non di poco, gli adempimenti dei cacciatori in possesso di richiami vivi, continuando nel contempo a garantire quelle che erano le finalità della banca dati. Mi viene però subito da pensare che tra queste avrebbe dovuto esserci non solo la conoscenza del patrimonio dei richiami vivi in possesso dei cacciatori lombardi, ma la continuazione delle catture degli stessi negli impianti (roccoli) gestiti dalle Provincie. Cosa che invece al momento non è garantita e non solo per colpa della Regione come qualcuno invece ama far credere.