Fiorenzo Agosti ha sparato per colpire un fagiano, ma ha ucciso il fratello Luigi. Fiorenzo stava camminando lungo una strada sterrata mentre la vittima era in mezzo a un campo. Improvvisamente un fagiano si è alzato in volo e Fiorenzo ha sparato centrando in pieno petto il fratello. Il 74enne è morto sul colpo. Il tragico incidente, avvenuto nella provincia di Cremona, che ha funestato una gioiosa giornata di caccia, lascia un triste segno. Così come il ferimento di altri due cacciatori (uno in modo grave) in due incidenti avvenuti ieri pomeriggio nell'Empolese, in provincia di Firenze.
Anche un solo evento dalla tragica conclusione è un fatto che ci deve far riflettere tutti. Gli appelli alla sicurezza a caccia, le numerose campagne promosse dalle organizzazioni venatorie e dagli apparati pubblici, se da una parte stanno riducendo concretamente gli incidenti di caccia, dall'altra ci segnalano che non dobbiamo abbassare la guardia.
Ma non per questo non possiamo non inorridire di fronte agli allarmi di certe insignificanti congreghe anticaccia. Soprattutto in questo sciagurato periodo storico.
Come soffriamo da cacciatori e da esseri umani anche per un solo infausto incidente venatorio, non siamo insensibili a ciò che anche in questi giorni sta accadendo nelle nostre citt�(solo a Napoli ieri sono state uccise due persone), nelle nostre strade (22enne morto in bicicletta investito da un auto, schianto frontale a Rivalta, morto un 38enne di origine argentina), nelle acque del nostro mare, una vera e propria ecatombe che si consuma in un'allarmante indifferenza.
Da cacciatori e da cittadini ci dobbiamo sentire impegnati a far si che la vita sia sempre e comunque salvaguardata.